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“Un’offerta di lavoro da sogno… e sono finito in una truffa online”

Redazione 105

Un’indagine reale mostra la rete di truffe dietro offerte di lavoro apparentemente innocue

Quando un’offerta di lavoro "troppo bella per essere vera" appare sullo schermo, la reazione più comune è ignorarla. Ma cosa succederebbe se, invece, si decidesse di approfondire?

L’inchiesta di Alex Sammon

Il giornalista Alex Sammon ha deciso di farlo, svelando con la sua inchiesta la complessa realtà che si cela dietro questi messaggi fraudolenti, seguendo le tracce digitali di un finto reclutatore. I risultati, pubblicati su Slate, nascono dalla scelta consapevole di Sammon di abboccare a uno di questi scam.

L'inganno dietro la "promozione musicale"

Sammon ha accettato di proposito un'offerta di lavoro online che richiedeva solo un requisito: avere almeno 25 anni. Accettata la proposta, il giornalista è stato introdotto a una donna di nome Cathy, che lavorava per una misteriosa compagnia chiamata Interleave

 

Il compito affidatogli era di "promuovere musica" aumentando gli ascolti attraverso ripetuti clic manuali, un'operazione che, secondo Cathy, “L’intelligenza artificiale non può farlo, solo le persone reali possono partecipare”. L'avvio dell'attività sembrava banale: bisognava solo creare un account e fornire dati personali per "generare riproduzioni reali".

 

La realtà, però, si è rivelata molto più intricata. Presto, l'iniziale semplicità si è trasformata in una vera e propria spirale di richieste crescenti: lunghe conversazioni su WhatsApp, scambi con un fantomatico "servizio clienti" e la richiesta di acquistare Bitcoin per sbloccare le attività successive.

Il costo di un clic 

Per sua fortuna, Sammon ha perso meno di 100 dollari, un piccolo prezzo pagato per un'inchiesta. L'obiettivo non era guadagnare, ma capire il funzionamento interno della truffa. Nonostante non abbia mai ricevuto un centesimo dei guadagni promessi, ha messo a nudo una verità scomoda: "Sotto la superficie di questa tecnologia apparentemente automatizzata, ci sono ancora persone reali", ha spiegato, "che curano i set di dati dell'intelligenza artificiale o ti manipolano per rubare denaro". 

La storia di Sammon è un monito su come un semplice clic possa diventare il primo passo in una trappola abilmente costruita.

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