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Come usare le pigne per prevedere il tempo: il metodo infallibile
Con un semplice trucco, le pigne possono funzionare come piccoli igrometri naturali e segnalare l’arrivo della pioggia osservando le loro scaglie
Esiste un detto che dice "avere le pigne in testa" per indicare una persona con idee strane e bizzarre.
Eppure, proprio le pigne, oggetti che associamo più al Natale o ai lavoretti creativi, nascondono un segreto inaspettato e logico. Con un metodo semplice e affascinante, questi frutti legnosi possono diventare dei veri e propri "igrometri naturali" in grado di prevedere il tempo che farà, cambiando aspetto a seconda del livello di umidità circostante.
Prevedere il tempo con le pigne
Per capire se è in arrivo la pioggia o se rimarrà buono basta appendere una pigna in giardino, sul balcone o tenerla vicino a una finestra aperta. È un trucco antico e a costo zero che chiunque può replicare.
Il funzionamento è semplice: quando l'umidità aumenta e la pioggia è in arrivo, la pigna tenderà a chiudere le sue scaglie per proteggere i semi al suo interno. Se invece il tempo è secco e soleggiato, le scaglie della pigna rimarranno aperte, lasciando intravedere i semi. In pratica, le pigne si comportano come dei piccoli sensori naturali dell’umidità: si contraggono con l’umidità e si aprono quando l’aria è asciutta.
Perché le pigne reagiscono all’umidità
Il "segreto" sta nella struttura legnosa e fibrosa delle pigne: le loro scaglie sono composte da due strati di tessuti che reagiscono in modo diverso all’acqua.
Quando l’aria è umida, uno degli strati assorbe acqua e si gonfia, facendo piegare la scaglia verso l’interno. Quando invece l’aria è secca, lo strato si restringe, facendo riaprire la scaglia.
Addirittura scienziati e ingegneri si ispirano a questi meccanismi per sviluppare materiali "intelligenti" e auto-regolanti, come sensori di umidità senza batterie o tessuti che reagiscono ai cambiamenti ambientali.