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Alessandro Preziosi: “La bellezza ha contato al 50% nei miei lavori”

Redazione 105

Dal diritto al palcoscenico fino alla vita privata: l’attore si confessa

La carriera di Alessandro Preziosi non nasce da un percorso lineare. Dopo una laurea con lode in Giurisprudenza, sembrava destinato a una carriera forense. Invece, seguendo un forte intuito, decise di cambiare strada e trasferirsi a Milano per frequentare l’Accademia dei Filodrammatici. Una scelta che lui stesso al Corriere della Sera definisce frutto di incoscienza, ma che lo ha portato verso l’arte: “L’arte mi ha insegnato ad amare di più la vita.

 

Le scelte e i ruoli

Oggi, a venticinque anni dal suo esordio, l’attore ha riflettuto sul suo percorso durante il Premio Letterario Corrado Alvaro-Libero Bigiaretti, dedicato al tema della scelta. Per Preziosi le decisioni migliori sono quelle prese senza esitazioni: “Le uniche remore che ho sono le non scelte, i posdatati delle scelte o l’inerzia”.

Nella sua carriera ha interpretato figure complesse come Sant’Agostino, Van Gogh, Cyrano e Re Lear, viaggiando tra teatro, cinema e televisione. Ogni ruolo, spiega, è stato un tassello di crescita personale e culturale.

 

Il tema della bellezza

Spesso considerato un attore dalla bellezza fuori dal comune, Preziosi non ha mai visto questo tratto come un ostacolo: “Ma quale limite? Se fossero tutti così limiti. E aggiunge: “Nei miei lavori credo che abbia contato al 50%. L’altro 50% dipendeva da altro. Con il tempo, la bellezza è diventata per lui una chiave di lettura della vita, intrecciata a esperienze come la crescita dei figli, i lutti e le nuove letture.

 

“Elisa di Rivombrosa” e il successo inatteso

Il vero salto verso la popolarità arrivò con la serie Elisa di Rivombrosa. Nonostante il grande successo, l’attore ammette: “Non ero pronto. Non ero all’altezza di quel prodotto così ben fatto, della mia partner Vittoria Puccini, della regista Cinzia Th Torrini”. Quell’esperienza lo spinse a cercare naturalezza e a spostarsi sempre più verso il cinema e il teatro di ricerca.

 

La paternità 

Padre di Edoardo ed Elena, Preziosi riconosce di avere dei rimpianti: “Ho il grande rimpianto di aver fatto il padre e non il genitore”. La paternità lo ha aiutato a guardare l’essere umano come “una meravigliosa opera d’arte”.

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