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Juventus, Tudor a rischio esonero dopo la sconfitta con il Como?
La sconfitta con il Como e il 7° posto mettono in bilico Igor Tudor: la dirigenza chiede risposte
La sconfitta della Juventus a Como ha acceso i riflettori sulla posizione di Igor Tudor, il cui ruolo da allenatore sembra sempre più in bilico. La squadra bianconera, reduce da sei partite senza vittorie e con appena un gol segnato nelle ultime tre gare, mostra una mancanza di identità tattica che preoccupa dirigenti e tifosi. Il settimo posto in classifica è il peggior risultato dal burrascoso girone di ritorno del 2023, e il confronto con la società è diventato inevitabile.
Il direttore generale Damien Comolli ha avuto un faccia a faccia con Tudor per chiarire la situazione, mentre si rincorrono i nomi di possibili sostituti, tra cui Spalletti, Mancini, Palladino e persino Thiago Motta. La dirigenza chiede segnali concreti di cambiamento e miglioramento, e le prossime partite contro Real Madrid in Champions League e Lazio all’Olimpico saranno decisive per il futuro del tecnico croato.
Crisi Juventus: analisi della sconfitta con il Como
Il match contro il Como ha evidenziato tutti i limiti della Juventus. Nonostante il 55% di possesso palla, i bianconeri non sono mai riusciti a rendersi pericolosi nella prima metà del gioco, con zero tiri e un expected goal di 0,88, una statistica sorprendentemente bassa. Nico Paz e Fabregas hanno messo in difficoltà la retroguardia bianconera con transizioni rapide e gol chirurgici.
Tudor ha commentato a fine partita: “Sono deluso dal risultato e il gol su calcio piazzato all’inizio non si può prendere”. La rete subìta dopo appena cinque minuti, su schema da calcio d’angolo, ha segnato la condanna della squadra. Anche il finale con il 4-2-4 non ha portato i risultati sperati, con la Juventus spesso in balia delle ripartenze del Como.
Rapporti tesi tra Tudor e la dirigenza?
Le tensioni tra Tudor e la società sono palpabili. Il confronto con Comolli non ha chiarito del tutto la situazione, e la panchina del tecnico sembra fragile. Il croato cerca di mantenere la calma: “Se sono preoccupato per i risultati? Un allenatore lo è sempre. Lo ero anche prima, da giocatore: sono trent’anni che sento parlare di partite e di settimane decisive; ma io penso solo a come migliorare i ragazzi e la squadra, è l’unica cosa che ho in testa”.
Nonostante le difficoltà, Tudor avrà due gare cruciali per dimostrare un cambio di passo. L’esito delle due partite in Champions e in campionato determinerà se la Juventus continuerà sotto la sua guida o se la dirigenza deciderà di voltare pagina, valutando nuovi nomi e nuove strategie.