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Alcaraz eliminato a Parigi: Sinner verso il primato se vince il torneo
Alcaraz cade al debutto sconfitto da Norrie per 4-6, 6-3, 6-4
Clamorosa eliminazione per Carlos Alcaraz al Masters 1000 di Parigi. Lo spagnolo, testa di serie numero due del torneo, ha ceduto in tre set contro il britannico Cameron Norrie con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-4. Una sconfitta che sorprende non solo per il risultato, ma per la prestazione: ben 54 errori gratuiti e un atteggiamento visibilmente incerto da parte del campione iberico. Dopo aver vinto il primo parziale, Alcaraz è letteralmente crollato, lasciando spazio a un Norrie solido e costante, capace di approfittare di ogni imprecisione.
Sinner vede il trono mondiale
L’eliminazione dello spagnolo riapre scenari impensabili fino a pochi giorni fa. Jannik Sinner, che entrerà in campo da domani, può infatti riconquistare il numero uno del mondo se dovesse vincere il titolo parigino. In questo caso, l’azzurro salirebbe a 11.500 punti, superando Alcaraz fermo a 11.250. La sola finale, invece, non basterebbe: porterebbe Sinner a 11.150 punti, appena sotto il rivale. È dunque tutto nelle mani del tennista altoatesino, che ora si trova di fronte a una possibilità concreta di chiudere l’anno in vetta.
Il disastro di Alcaraz
La prestazione di Alcaraz è apparsa fin dall’inizio poco convincente. Il campo di Parigi-Bercy, da lui definito “più lento ma migliore” rispetto al 2024, si è rivelato tutt’altro che amico. Errori al servizio, appoggi sbagliati e colpi forzati hanno riportato alla mente le difficoltà mostrate nei tornei americani di inizio stagione. Pur avendo avuto alcune occasioni per rientrare nel match, lo spagnolo non è mai riuscito a trovare ritmo e fiducia.
Un finale di stagione infuocato
L’uscita prematura del numero due al mondo rende il finale di stagione ancora più incerto. Se Sinner dovesse vincere il Masters 1000 di Parigi, salirebbe al vertice del ranking ATP, ma tutto si deciderà definitivamente alle ATP Finals di Torino. Lì, tra calcoli e punti da difendere, si giocherà il titolo simbolico ma prestigioso di re del tennis mondiale. Per Alcaraz, invece, resta il rimpianto di una partita che segna il punto più basso del suo 2025.