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Credits: Getty Images
14 Novembre 2025
Redazione 105
La Ferrari si trova davanti a un crocevia che va oltre il consueto cambio regolamentare. Il 2026 non sarà soltanto un nuovo capitolo tecnico: sarà l’anno in cui verrà messa alla prova la tenuta del progetto sportivo costruito negli ultimi anni. A rendere l’atmosfera ancora più tesa c’è l’esistenza di una clausola di uscita nei contratti di Lewis Hamilton e Charles Leclerc, una voce mai confermata ufficialmente ma diventata improvvisamente centrale nei pensieri del team.
La struttura dei contratti dei due piloti è diversa, ma la sostanza non cambia: se la monoposto del 2026 non sarà competitiva al punto da permettere una lotta credibile per il titolo, entrambi potrebbero lasciare la Ferrari senza penali. Per Hamilton questa possibilità si inserisce all’interno dell’opzione sul terzo anno. Per Leclerc, invece, rappresenta un elemento totalmente nuovo: un’uscita anticipata rispetto all’accordo che dovrebbe legarlo alla scuderia fino al 2029.
Il rischio? Che il monegasco, trovandosi nelle prime posizioni del mondiale, possa cogliere la chance di passare a un altro top team proprio nel momento del grande rimescolamento tecnico.
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Lo scenario temuto a Maranello è chiaro: se la vettura del nuovo ciclo regolamentare dovesse fallire, la Ferrari rischierebbe non solo una stagione negativa, ma un crollo strutturale. L’eventualità di perdere simultaneamente Hamilton e Leclerc metterebbe in discussione l’intero assetto tecnico voluto da Frédéric Vasseur, aprendo a un lungo e complesso processo di ricostruzione. In Formula 1 ripartire da zero non significa mesi: significa anni di inseguimento, proprio mentre gli avversari consolidano sviluppo e continuità.
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Le recenti dichiarazioni del presidente John Elkann, interpretate da molti come una critica velata alle prestazioni della squadra, hanno alimentato ulteriormente il clima di pressione. La Ferrari ha tentato di derubricarle a una semplice “riflessione costruttiva”, ma il messaggio è arrivato chiaro: l’equilibrio è fragile e il margine d’errore inesistente. Per questo ogni scelta tecnica legata alla Ferrari 2026 sarà valutata con una severità senza precedenti. Da quel progetto non dipende solo la classifica futura, ma la sopravvivenza del percorso intrapreso dal team.