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Credits: Instagram @matteogiunta
18 Novembre 2025
Redazione 105
La storia di Federica Pellegrini e Matteo Giunta, iniziata nel 2018 quando Matteo era l’allenatore della nuotatrice, non è solo fatta di vittorie sportive e medaglie, ma anche di scelte, sfide e scossoni emotivi legati alla maternità. La coppia racconta nel libro In un tempo solo nostro come la nascita della figlia Matilde, il 3 gennaio 2024, abbia rivoluzionato la loro vita, e quanto il carico mentale ricada ancora prevalentemente sulle madri.
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In un’intervista a Vanity Fair, Matteo ricorda i primi approcci: “Ero una persona abbastanza solitaria, vivevo bene da solo. Mi sono sempre detto: ‘se mai dovessi decidere di passare il resto della mia vita con qualcuno, devo essere sicuro al 100 per cento’. Con Fede mi sono chiesto: ‘È la persona giusta?’ E la risposta è stata sì”.
Federica, con ironia, aggiunge: “In realtà l’ha conquistato il mio tiramisù. L’alcol è stato il mezzo, l’ho fatto ubriacare, e il tiramisù il fine”. La coppia si descrive come due opposti che si attraggono: Federica più impulsiva e Matteo più riflessivo, un equilibrio che ha permesso loro di affrontare insieme sia il mondo dello sport sia la vita familiare.
La transizione dalla carriera agonistica alla vita familiare è stata complessa. Federica spiega: “Quello non è mai un passaggio semplice. Non lo è stato per Matteo, anche se poi ha continuato nel ruolo di allenatore, né per me. È stato un momento molto importante, nel quale siamo cresciuti insieme. Abbiamo capito che ci eravamo trovati e tutto è venuto di conseguenza: sposarci, provare ad avere un figlio. Sapevamo che i progetti si fondavano su una base molto solida”.
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Federica racconta anche il peso delle domande sulla maternità: “Nessuno sapeva che noi stavamo provando e c’erano tutte queste incursioni: ‘Quando fate un figlio? Dai che devi diventare mamma’. L’ho percepita come una violenza non necessaria. Visto tutto quello che avevo fatto in passato sia come donna sia come atleta, sembrava veramente che la società mi stesse richiedendo per forza di diventare madre, altrimenti non avrei compiuto il mio destino. E adesso è uguale per un secondo figlio. Sono dei retaggi culturali”. Una tesi che conferma: “Se sei donna ti chiedono ossessivamente quando fai un figlio, se sei uomo mai eppure per farlo bisogna essere in due”.
Federica aggiunge: “Il primo figlio sconvolge, non si è mai veramente pronti. Se decidi di crescertelo, quando cambia lui, ti assetti tu. Non il contrario. L’unico consiglio veramente utile me l’ha dato un’amica: dovete resistere due anni, perché dopo è tutto in discesa”.
Infine, i genitori parlano dei sogni per la figlia: “Io prego perché lei abbia una passione così forte. La passione credo sia il motore di tutta la nostra vita. Lo spero con tutto il cuore, indipendentemente dal fatto che sia il nuoto o altro. Tante cose non si raggiungono senza quelli che, visti da fuori, sembrano sacrifici. Le scorciatoie non esistono. E io la supporterei al 100 per cento”.
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