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Credits: Getty Images
20 Novembre 2025
Redazione 105
Negli anni '90, l'unico modo per sbirciare nella vita di attrici, modelle e cantanti era attraverso gli scatti rubati dei paparazzi. Erano fugaci frammenti di quotidianità, avvolti nel mistero, che rendevano le star icone affascinanti proprio per la loro distanza.
Poi, con l'arrivo degli anni 2000 e l'esplosione dei social media, il paradigma è crollato. I personaggi famosi, prendendo spunto dalle prime influencer come Chiara Ferragni, hanno iniziato a pubblicare sempre di più storie e post per aggiornare i follower su ogni dettaglio della propria vita, dalla colazione al red carpet.
Oggi, con icone come Vittoria Ceretti, Alex Consani e Mathilda Gvarliani, questa dinamica è nuovamente cambiata. Pur essendo sotto i riflettori, hanno scelto di pubblicare con parsimonia, concentrandosi sui loro progetti professionali piuttosto che sulla loro quotidianità.
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L'idea è che, per quanto si possa essere dipendenti dal cellulare, i momenti fuori dallo schermo devono essere vissuti così come sono, senza l'obbligo di documentarli.
Ciò che si è capito è un principio semplice ma potente: meno posti, quindi più ti godi la vita, più sei cool. Il silenzio digitale così diventa un segno di personalità, identità e sicurezza.
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Anche l’estetica riflette questa trasformazione: immagini criptiche, foto spontanee, un mix di minimalismo ed un ritorno a vibe che ricordano gli anni 2010, come se le immagini arrivassero da un archivio personale, che punta a trasmettere una spontaneità ricercata, una vita che sembra meno costruita.
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