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Come funziona il “Metodo Jannik”: tutti i segreti della sua dieta

Redazione 105

Un campione che non lascia nulla al caso, nemmeno nel piatto

Il cosiddetto Metodo Jannik non riguarda solo allenamenti rigorosi e costanza mentale: per Jannik Sinner anche la tavola fa parte di un sistema di equilibrio che lo sostiene durante una stagione agonistica intensa. Pur trattandosi di un atleta d’élite, la sua dieta non è fatta di estremismi o mode salutistiche, ma di scelte misurate e sostenibili, che lo accompagnano da anni e che molti potrebbero adottare con facilità.

 

Le carote: il suo carburante preferito

Uno dei dettagli più iconici riguarda la sua predilezione per le carote, ormai simbolo anche per i fan che si presentano vestiti da ortaggi arancioni. Le sceglie perché lo saziano rapidamente, reintegrano sali minerali e non appesantiscono: un gesto semplice che contribuisce alla sua autonomia energetica durante i match più duri.

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Integratori sì, ma naturali

Accanto alle carote, Sinner utilizza talvolta integratori naturali come il succo di cetriolini sottaceto, diventato virale dopo gli Australian Open. La scelta risponde a una logica precisa: fornire sodio e potassio in modo immediato per contrastare il rischio di crampi. Una strategia che conferma la sua attenzione per ciò che realmente funziona, senza farsi trascinare da mode superflue.

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Colazioni, pranzi e cene: equilibrio e varietà

La sua giornata alimentare si apre sempre con una colazione bilanciata, variando tra avena, yogurt, frutta secca e pane integrale. Pranzi e cene seguono lo stesso approccio: carboidrati integrali, carne bianca, pesce e un supporto costante di verdure, consumate senza esagerare per evitare fastidi durante l’attività. L’obiettivo è fornire energia continua, non sovraccaricare lo stomaco.

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La cucina di casa: il comfort food che non tradisce

Il tennista non ha dubbi su quale piatto consideri irrinunciabile: la classica cotoletta della nonna Maria, un rituale affettivo più che gastronomico. Ama anche i piatti preparati dal padre Hanspeter, suo cuoco personale. La cucina familiare rappresenta il suo porto sicuro, specialmente nei momenti lontani dalle competizioni.

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Gli sgarri: pochi, scelti bene e vissuti senza colpa

Sinner non demonizza i piaceri della tavola. Ama pizza, sushi, fish and chips e dolci, ma senza esagerare. Come ha dichiarato in un’intervista: “Mi piacciono tantissimo e spesso me ne concedo uno. Alla fine non si perde una partita perché si mangia qualche dolce.

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Nessun estremismo, solo buonsenso

A differenza di molti colleghi, non elimina categorie alimentari senza motivo e non rincorre ossessioni salutistiche. Mantiene però un confine chiaro: niente ultraprocessati, merendine, bibite zuccherate o insetti. Su questo è stato netto in un’intervista: “So che c’è molta gente che lo fa, ma per me è un’esperienza impensabile, non potrei mai fare una cosa del genere.

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