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“Black Panther 2”, Ryan Coogler rivela com’era la trama originale

Redazione 105

“Black Panther: Wakanda Forever” avrebbe dovuto essere molto diverso prima della scomparsa improvvisa di Chadwick Boseman

Quando Black Panther uscì nel 2018, fu subito chiaro che non si trattava solo di un altro film Marvel. Il successo globale (con incassi di 1.350.000.000 di dollari per un budget sui 200 milioni) e il valore culturale del progetto (il primo film di supereroi a ricevere una nomination all’Oscar come miglior film, nonché il primo a vincere almeno un Oscar ovvero scenografia, costumi e musiche) spinsero i Marvel Studios a programmare rapidamente un seguito, affidandolo ancora una volta a Ryan Coogler. Quel secondo capitolo, però, non sarebbe mai arrivato sullo schermo nella forma inizialmente pensata, a causa della scomparsa improvvisa di Chadwick Boseman nell’agosto 2020.

Il racconto di Ryan Coogler nel podcast

Ospite del podcast Happy Sad Confused, Coogler ha raccontato come il copione di Black Panther 2 fosse praticamente concluso quando Boseman si ammalò gravemente. Il regista ha spiegato che l’idea di sostituire l’attore non è mai stata presa in considerazione: il recasting sarebbe stato percepito come una forzatura, oltre che come una mancanza di rispetto nei confronti dell’attore e del pubblico.

Coogler ha affermato: “L’avevo finito di scrivere, lo incontrai per farglielo leggere, ma stava troppo male anche per leggere. L’elemento principale del copione era una cosa chiamata il Rituale degli 8, in cui - quando un principe arriva a otto anni - deve trascorrere otto giorni nel bosco con suo padre. La regola è che in quegli otto giorni il principe può domandare a suo padre qualsiasi cosa e il padre deve rispondere. Nel corso di questi otto giorni, Namor lanciava un attacco. In quel copione c’era una versione diversa di Namor, ma comunque T’Challa si trovava ad affrontare una presenza follemente pericolosa, ma per via di questo rituale, doveva portarsi dietro il figlio per tutto il tempo... altrimenti avrebbe spezzato un rituale mai compromesso prima. Era una roba folle, Chadwick avrebbe spaccato, ma la vita va così. [...] Adoravo quel copione, ci avevo messo tanto in quella versione, perché sentivo ormai di aver capito che attore fosse Chadwick... gli avevo fatto fare un sacco di cose nel primo Panther, ma avevo solo grattato la superficie”.

 

Un legame umano oltre il set

Nel corso dell’intervista, Coogler ha ricordato anche il rapporto personale con Boseman durante le riprese di Black Panther. All’epoca, il regista temeva di non essere all’altezza di una produzione così grande e di poter essere allontanato dal progetto. Chadwick lo rassicurò: “Non lascerò che ti accada”. Un gesto semplice, ma rivelatore del sostegno umano che l’attore seppe offrire nei momenti più complessi.

 

Il futuro della saga: Black Panther 3

Il film che alla fine ha visto la luce, Black Panther: Wakanda Forever, ha scelto una strada diversa, diventando un racconto corale e fortemente centrato sulle figure femminili di Wakanda. Coogler non rinnega quella scelta e oggi è già al lavoro su Black Panther 3. E conclude dicendo: “Dal di fuori uno può dire: ma perché questo str***o adesso ne fa un altro? E va bene, la domanda è legittima. Il mio lavoro di cineasta è spiegarvi perché”.

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