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06 Marzo 2015
Una mappa e un simulatore svelano l’arcano.
“Ma se ci trovassimo invasi da zombie come sopravvivremmo?” è una domanda che almeno una volta ci siamo posti tutti. Certo, i non-morti devono ancora fare la loro comparsa nella vita reale, ma hanno invaso televisione, fumetti e video game da anni. E i più curiosi hanno cercato di capire cosa accadrebbe nel caso di un’apocalisse zombie, utilizzando una mappa e il simulatore Zombie-Town USA.
Creato con il fisico Matt Bierbaum della Cornell University, Zombie-town elabora una stima realistica delle possibili interazioni tra due generi di persone: gli infettati e i non infettati. Queste interazioni simulano efficacemente eventi apocalittici, come disastri radioattivi, reazioni chimiche e, in questo caso, morti viventi. Così lo specialista ha spiegato al magazine Mashable come funziona il simulatore: “Ad ogni passo è possibile scegliere la prossima interazione, come uno zombie che morde un umano o un umano che uccide uno zombie. In seguito si realizza l’azione, si regolano il tempo e le interazioni, infine si può scegliere la quantità di relazioni infettanti e non, per poi stare a vedere come si svilupperà il contagio”.
Il simulatore usa il modello censuario del 2010 per misurare la popolazione, e i giocatori possono riadattare i fattori che preferiscono (tempo, interazioni, azioni) per rendere il loro “fattore killer” ancora più letale, e l’apocalisse più o meno mortale. Zombie-town si apre sulla mappa degli Stati Uniti, dove si disporranno zombie e umani: da qui, il contagio ha inizio. Dalla mappa, emerge che nelle aree delle metropoli come Los Angeles l’effetto è quello di una rapida catastrofe, mentre nelle zone più periferiche come Dayton, in Ohio, il contagio è più difficile.
Un attacco partito da New York ha distrutto la East Coast in circa trecento ore. Al contrario, le zone lontane dalle città hanno resistito maggiormente. Bierbaum ha commentato dicendo che “Le probabilità di sopravvivere a un attacco zombie non sono in realtà collegate alla densità delle popolazione, ma alla distanza dai centri più popolati”.
“Ad esempio”, ha concluso, “mentre la densità della popolazione della Pennsylvania centrale è abbastanza bassa, l’area si trova ad una distanza ravvicinata dalle città come New York, Philadelphia, Washington D.C: questo la rende una delle zone più suscettibili nel caso di un attacco”.
Sul sito, è possibile creare la propria apocalisse e osservare da vicino i meccanismi del fenomeno.