Il 30% dei tradimenti avviene nelle chat: ecco i dati!

Facile da immaginare, i fedifraghi utilizzano le chat di social e messaggistica per i loro rapporti clandestini.

Il 30% dei tradimenti avviene nelle chat: ecco i dati!

13 Maggio 2016

La tecnologia ci ha semplificato la vita, fino a un certo punto.

O meglio: in determinati settori.

In alcuni campi le cose sono andate diversamente… come, ad esempio, negli equilibri di coppia.

Social network e messaggini sono, infatti, spesso motivo di litigio tra fidanzati e coniugi, tanto che ben il 30% dei matrimoni finisce proprio per colpa delle chat.

Molte persone utilizzano i social con tale leggerezza da non prendere in considerazione il fatto che i loro post o messaggi privati possono essere utilizzati anche in sede legale nei casi di separazione e divorzio.

Dimentichi accesa la geolocalizzazione dello smartphone e dici di andare a una riunione con i colleghi e invece il tuo telefono “afferma” che sei da tutt’altra parte, magari in dolce compagnia? Vieni beccato in due minuti!

Il padre separato che sostiene di non poter pagare gli alimenti ai figli viene fotografato mentre è in vacanza in località lussuose? Problemi suoi.

Sono tutti casi realmente accaduti in cui i social possono ritorcersi contro i più sprovveduti (e un po’ se lo meritano anche).

Pensate se le chat fossero messe a disposizione di tutti: probabilmente scoppierebbe la guerra civile!

E non è solo una questione generazionale.

Ormai i social vengono utilizzati da tutti, dall’adolescente al pensionato. E spesso, anzi, sono proprio le persone più adulte quelle che si fanno beccare in flagrante più facilmente.

Del resto, è difficile ormai tener fuori la tecnologia dalle nostre vite, anche quando si tratta di “gestire” i tradimenti.

Psicologi e sociologi chiamano queste persone “i drogati del nulla”: coloro che gestiscono vite parallele, conoscono nuovi partner online, “dimenticando” di avere una relazione nella vita vera.

Tutto questo fa sì che il materiale a disposizione degli avvocati divorzisti si riempia di prove inconfutabili (foto, file audio, video, lunghissime chat). Pensate che in Nord Europa e negli USA esistono anche dei software appositi per accedere alle conversazioni private.

Insomma, non è di certo colpa della tecnologia se i tradimenti sono in aumento: del resto l’informatica lo facilita senza dubbio, ma al contempo aiuta a smascherarlo.

Voi cosa ne pensate?

foto da huffingtonpost.com

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