Il malumore? Dipende dai giorni brevi e non dal clima!
Se quando siete di malumore date la colpa al brutto tempo invernale, forse dovrete ricredervi.
Sembra, infatti, che a causare la luna storta sia – ancor più di pioggia, nebbia e freddo – il minor numero di ore di luce tipico dei mesi che stiamo attraversando proprio adesso.
È la teoria alla base dello studio pubblicato sul Journal of Affective Disorders, realizzato dallo psicologo Mark Beecher e dalla docente di fisica Lawrence Rees, entrambi ricercatori della Brigham Young University.
L’idea della ricerca nasce da una loro chiacchierata sull’autobus in un giorno di pioggia, mentre stavano raggiungendo il dipartimento. La professoressa Rees racconta che: «Ho chiesto a Mark se nei giorni di brutto tempo avesse più pazienti e richieste d’aiuto. Mi rispose che era difficile dirlo, perché i dati non sono mai stati raccolti in maniera accurata. Mi si è accesa una lampadina: io, come fisico, avevo accesso ai dati meteo precisi della nostra città, lui poteva avere informazioni sulla salute emotiva dei cittadini in quei giorni. Abbiamo allora deciso di combinare le informazioni meteo con quelle cliniche per capire meglio l’eventuale correlazione fra clima e umore».
Così è stato: i due studiosi hanno incrociato i dati meteo (precipitazioni, temperatura, livelli di inquinamento atmosferico e irraggiamento solare) con quelli dei pazienti del dottor Beecher e dall’analisi statistica dei dati raccolti si è notato come le persone che si rivolgevano allo psicologo non fossero maggiormente di malumore nelle giornate di maltempo, quanto in quelle invernali.
Secondo il dottor Beecher, infatti: «Si potrebbe pensare che la pioggia o un giorno con smog alle stelle inducano un maggiore stress emotivo rispetto a una giornata invernale soleggiata, invece quel che importa è la durata della luce, indipendentemente da qualsiasi altro elemento climatico. Un dato vero per tutti, non solo per i pazienti con depressione stagionale: in inverno una maggiore fragilità è più probabile e si è più vulnerabili agli stress emotivi».
È così anche per voi?