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Lavoro, i giovani preferiscono la cucina e l'artigianato

Uno studio condotto su 500 ragazzi ha rivelato che mestieri come il medico o il giornalista non hanno più lo stesso appeal di una volta.

Paese che vai, mestieri che trovi. I tempi però cambiano e con essi le passioni e le aspirazioni dei giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro e scegliere il tipo di carriera da intraprendere. In Italia, ad esempio, fino a qualche anno fa i ragazzi ambivano a diventare medici o giornalisti, mestieri considerati di prestigio e in grado di spalancare le porte verso un florido futuro. Ora, le ricerche effettuate sul campo evidenziano che non è più così.

L’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., ad esempio, ha condotto uno studio in occasione del Micam, la fiera internazionale dedicata al mondo delle calzature, su un campione di 500 ragazzi tra i 18 e i 26 anni, ricavando i dati sulle preferenze di questi ultimi dalle principali piattaforme online dedicate al mondo del lavoro. I risultati mostrano che c'è stata effettivamente una netta diminuzione di coloro che vogliono diventare medici (solo il 12% del campione), pubblicitari (25%) e giornalisti (23%). 

A sostituire queste figure professionali nell'immaginario dei giovani sono soprattutto mestieri che, in un certo qual modo, sono ormai legati a doppio filo con il mondo dello spettacolo, come ad esempio quello dello chef: sembra che ben il 70% dei giovani aspiri infatti a cucinare a livello professionale. Anche l'alto tasso di disoccupazione giovanile, attestata al 40,1% tra i 15 e i 24 anni secondo gli ultimi dati Istat, ha influito in modo determinante su questo cambiamento di scenario. Per far fronte a situazioni di crisi e a nuove necessità, nel nostro Paese si sono moltiplicati i corsi professionali per dare nuova vita ad attività tradizionali sempre più in via di estinzione. 

Stando ai risultati della ricerca, sembra infatti che i ragazzi cerchino di intraprendere strade ormai dimenticate e che il 37% di questi ambisca a diventare sarto, il 31% orafo, il 20% liutaio e il 15% agricoltore. Mestieri che, in un passato non troppo lontano, hanno costituito una solida base per il mercato del lavoro italiano e che, essendo tornati nel cassetto dei sogni dei giovani, forse potranno offrire una soluzione alla crisi lavorativa dei nostri giorni.

Foto da: Whereis.com

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