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08 Febbraio 2017
Negli ultimi anni ci sono stati diversi casi di assenteismo o cosiddetti “furbetti del cartellino” che hanno tenuto banco sui giornali di cronaca italiana. E, insieme alle polemiche, sono arrivate anche le prime sanzioni. Nessuno però si è mai preoccupato di mettere in discussione il badge, almeno fino a ora. Un’azienda belga di marketing digitale, Newfusion, ha lanciato l’idea di un chip, grande come un chicco di riso, da impiantare sottopelle ai dipendenti, nella mano tra pollice e indice, con tanto di dati personali incorporati. La sua funzione sarebbe quella di un normale tesserino di identificazione che consentirebbee l’apertura di porte o l’accesso a computer. Finora sono stati otto i dipendenti che hanno accettato di fare da cavie per questo esperimento che, come ogni novità, ha letteralmente diviso l’opinione pubblica. Inoltre il costo moderato, intorno ai 100 euro, lo renderebbe anche di facile diffusione. Ora non resta che provarlo e vedere se può effettivamente funzionare.