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Il paradiso per gli stagisti? La Silicon Valley, con 8 mila euro al mese
Le aziende hi-tech americane non hanno concorrenti e offrono tra i 6 e gli 8 mila euro di stipendio al mese per gli stagisti.
La Silicon Valley, situata nella zona metropolitana di San Francisco, California, è conosciuta per essere uno dei luoghi dove risiedono molte delle aziende hi tech di nuova generazione, ad esempio Google, LinkedIn, eBay, Amazon, Apple, Netflix, Paypal, etc. Qui gli stagisti che lavorano per le tante aziende del settore non solo hanno la possibilità di confrontarsi con quanto di meglio il mercato attuale riesca ad offrire, ma guadagnano anche stipendi da capogiro. Secondo le statistiche di Glassdoor infatti, un sito americano che raccoglie in forma anonima le recensioni delle più importanti aziende sul mercato, le aziende hi tech della Silicon Valley pagano i propri stagisti con uno stipendio che si aggira tra i 6 e gli 8 mila euro al mese. Una cifra incredibile se si pensa ai famigerati "rimborsi spese" degli stagisti italiani.
Fra le aziende che spiccano per questi salari d’oro per stagisti c’è Dropbox, piattaforma di file sharing nata nel 2007. Qui i tirocinanti guadagnano intorno agli 8 mila euro e ricevono tutte le attenzioni del caso per crescere all’interno dell’azienda. Come racconta un ex stagista di questa società: “Il mio tutor si prendeva cura di me. Tutta la squadra mi aiutava e mi spronava. Mi hanno dato anche un sacco di soldi, ma questo non è il motivo principale per cui si sceglie di lavorare per questa società". Segue subito dietro Pinterest, un social media che si basa sulla condivisione di immagini, foto e video. In questa azienda, secondo le dichiarazioni degli stagisti, lo stipendio medio è attorno ai 7.600 euro al mese e si lavora in un clima sereno dove tutti sono ispirati e soddisfatti. In questa particolare classifica non poteva di certo mancare la creatura di Mark Zuckerberg: Facebook, presente sul mercato dal 2004, offre salari sui 7.500 euro. Così, queste imprese rivolgono particolari attenzioni alle nuove reclute, che vengono viste più come il futuro della stessa azienda, invece che, come nel nostro Paese, un "tappabuchi" non retribuito.
In Italia infatti i dati sono sconcertanti: la maggior parte delle aziende propone stage non retribuiti o con un minimo rimborso spese, con la scusa che "fa curriculum", e le possibilità di trovare effettivamente un posto di lavoro sono molto basse.
Insomma uno stagista in Italia trova non poche difficoltà verso la chimera del posto di lavoro, tuttavia da altre parti nel mondo, vedi la Silicon Valley, le cose funzionano diversamente, per fortuna.
Photo credit: Wikipedia