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Arriva la "Venexit", una delle regioni più ricche d'Italia pronta a chiedere maggiore autonomia

Il consiglio regionale del Veneto ha approvato il referendum consultivo che sarà sottoposto ai cittadini in primavera.

Il referendum consultivo sull'autonomia del Veneto è realtà, la conferma arriva dal consiglio regionale, tenutosi nei giorni scorsi. Un passo importante per una regione che eroga circa 20 miliardi di euro l'anno allo Stato italiano, essendo una delle più ricche d'Italia. Se i veneti dovessero rispondere positivamente al quesito su una maggiore autonomia, per lo stato italiano il cambiamento non sarebbe da sottovalutare. Sia chiaro: non si tratta di rendere il Veneto una regione staccata dall'Italia (i secessionisti sono solo una piccola minoranza, sono il12%). L'ipotesi più probabile al momento è quella di rendere il Veneto maggiormente indipendente soprattutto sotto un punto di vista economico, più o meno come avviene con il Trentino-Alto Adige. Maggiore autonomia per il Veneto, dunque, e meno soldi incassati in tasse dallo Stato italiano. Un cambiamento non da poco per il nostro paese, che già naviga in acque finanziariamente poco sicure.

Ad esprimersi favorevolmente sul referendum sono stati M5S e centro-destra, mentre i consiglieri del Pd si sono astenuti. Il governatore del Veneto, il leghista Luca Zaia, ha affermato che l'obiettivo è quello di votare già in primavera. Nel caso in cui questo non fosse possibile, il termine massimo per il referendum consultivo sarà fissato per il prossimo autunno. Il quesito sul quale gli abitanti del Veneto saranno chiamati ad esprimersi è il seguente: “Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?

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