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Caffè e sigaretta: il segreto dell'accoppiata è nella chimica

Una ricerca su 250mila fumatori mostra come la nicotina influisca direttamente sul modo di metabolizzare la caffeina.

Per la maggior parte dei fumatori, accendersi una sigaretta dopo un buon espresso fa parte di un rituale cui è veramente difficile rinunciare. Il sapore del tabacco e del caffè sembrano sposarsi alla perfezione, ma il fatto che essi vengano spesso consumati contemporaneamente non è soltanto una questione di gusto. La ragione principale, infatti, sarebbe di natura chimica, in quanto la nicotina sembra in grado di influenzare il modo in cui l'organismo umano metabolizza la caffeina.

Per studiare questa relazione, il ricercatore Marcus Munafò dell'Università di Bristol (Uk), ha deciso di ricorrere ai dati di circa 250mila fumatori già immagazzinati negli archivi dei ministeri della salute in Gran Bretagna, Danimarca e Norvegia. Lo studio, in particolare, si è concentrato sulle persone che sono risultate essere in possesso di una variante genetica nota per essere correlata a un maggiore fabbisogno di nicotina e, seguendo le ipotesi di ricerca, a un consumo di caffè più elevato. Questo smentirebbe il diffuso luogo comune secondo il quale sarebbe l'assunzione di caffeina a stimolare il bisogno di nicotina e a far venire voglia di una sigaretta.

Stando ai risultati della ricerca, al contrario, è la nicotina a velocizzare il processo metabolico della caffeina. Questo significa che ai fumatori ne servirà una dose superiore per ottenere gli stessi benefici che un non fumatore riceve dal consumo, ad esempio, di un solo caffè. Gli effetti di questa accoppiata dannosa, inoltre, possono farsi sentire anche se si riuscisse a smettere con il fumo: continuando ad assumere la stessa dose di caffè, più difficile da metabolizzare con l'assenza di nicotina, si rischia di generare nervosismo che, contrariamente ai luoghi comuni, non ha nulla a che fare con gli effetti che la saggia scelta di smettere di fumare in genere comporta.

Photo credit: Twitter

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