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A corto di ghiaccio? Gli arabi importano direttamente gli iceberg
Un ambizioso progetto vedrà il trasporto dei grandi blocchi dall’Antartide agli Emirati Arabi.
Se il ghiaccio finisce, arriva l’iceberg a domicilio: un progetto alquanto ardito che nel giro di qualche tempo pare diventerà realtà per mano degli Emirati Arabi. I ricchissimi imprenditori e politici mediorientali hanno infatti deciso che andranno a rifornirsi direttamente dall’Antartide, trainando gli enormi blocchi di ghiaccio dalle gelide acque polari. Una quantità di ghiaccio così grande non serve per i cocktail che i possidenti dei pozzi petroliferi amano sorseggiare, o comunque non solo: il motivo principale è da ricercare nei grossi problemi di siccità che affliggono, da anni, la penisola araba. Ogni iceberg, infatti, è composto da ben 90 miliardi di litri d’acqua cristallizzati.
Il progetto è stato esposto da Abdullah Mohammed Sulaiman Al Shehi, managing director del National Advisor Bureau Limited di Masdar di Abu Dhabi. L’uomo ha spiegato che tutte le modalità di trasporto sono già state simulate e che, anche se ci vorrà un anno per concludere l’operazione, tutto è già stato stabilito. Il viaggio sarà lungo 13mila chilometri e non ci sarà nessun pericolo di scioglimento, poiché la parte più grossa del blocco, l’80% circa, si trova sotto il livello del mare e quella che si trova in superficie riflette la luce, impedendo al calore dei raggi solari di sciogliere il ghiaccio.
Arrivato a destinazione, il blocco sarà fatto a pezzi e, una volta sciolto, trasformato in acqua purissima, “La più pura del mondo”, che sarà venduta a caro prezzo. Questa scelta strategica consentirà anche di abbassare la temperatura dell’aria, aiutando il clima e propiziando l'arrivo delle piogge.