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15 Giugno 2017
Tornare in Italia e dire addio al “sogno americano”, andando incontro a un futuro di precarietà e incertezze? È stata la scelta di Daniele Pronestì, ventiseienne laureato in architettura alla Royal Danish Academy di Copenhagen, che ha deciso di abbandonare il suo posto nello studio di progettazione BIG, Bjarke Ingels Group, con sede a New York.
Dopo un anno e mezzo di permanenza negli USA, ha dichiarato al Corriere della Sera: “Sono il contrario di un cervello in fuga. Tutti mi dicono: ‘Sei matto, perché tornare?’. Principalmente per questioni personali: a New York avevo un contratto a tempo indeterminato e un buono stipendio ma non volevo vivere lì per tutta la vita. Non me ne pento anche se mi sto accorgendo di quanto sia difficile emergere in Italia per un ragazzo della mia età. Vivo un’incertezza per il mio futuro che non conoscevo oltreoceano”. Ora Daniele si trova a Roma, dove sta frequentando un master, aiutato dai risparmi dei genitori: “Qui a uno studente-stagista è offerto poco, non riuscirei ad affrontare da solo tutte le spese. All’estero è diverso: per fare un esempio quando studiavo a Copenaghen in tirocinio guadagnavo 1100 euro”.
Tra gli obiettivi di Daniele ora c’è uno stage nel settore della finanza immobiliare, e li giovane punta ai contatti forniti dalle università, visto che si tratta di un settore di nicchia.
In Italia, insomma, nonostante l'esperienza accumulata e validi studi, è stato costretto ad accettare paghe più basse e a reinventarsi una professione. In bocca al lupo!
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