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Hacker attaccano sito del Ministero degli esteri: “Non ci fermeremo, mai”

L’atto è stato rivendicato da Anonymous Italia, che ha pubblicato dati del Ministero e una lettera indirizzata al Ministro Alfano.

Hacker attaccano sito del Ministero degli esteri: “Non ci fermeremo, mai”

21 Giugno 2017

Il sito del Ministero degli esteri è stato hackerato da Anonymous Italia, che ha rivendicato l’atto dal blog cyberguerrilla.org. Oltre ad una lunga lettera di accuse, gli hacker hanno sottratto e diffuso dati con documenti, nomi, date e località di numerosi funzionari del Ministero. Tra questi spiccano rimborsi spese e consulenze, giudicate troppo onerose dai cybercriminali. L’accusa di Anonymous: “Voi fate spese folli e gli italiani pagano”.

La lettera è stata indirizzata “Al Ministro Angelino Alfano, Al Pubblico Ministero Eugenio Albamonte”: il secondo è il neopresidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) specializzato in indagini su crimini informatici e cyberterrorismo.

Ecco alcuni passaggi della lettera di Anonymous Italia: “Giova ribadire il concetto. A malapena potete gestire le porcate che riuscite a concepire nel vostro dominio: quello del ladrocinio legalizzato. Se il P.M. Albamonte facesse meglio il suo mestiere, considerato che lo paghiamo noi, assai più numeroso sarebbe il numero di esseri abietti assicurati alla Giustizia. Ma nulla può costui contro l’odiato potere, contro i suoi amati padroni, vile servo come tanti della stessa risma”.

Un’accusa diretta ed esplicita, che prosegue con toni polemici: “Continuate pure a dilettarvi nelle vostre riunioni al vertice, nelle vostre commissioni… G7, G8, Intelligence, sorveglianza, terrorismo. Notevoli come voci di spesa da scrivere nel bilancio statale. A pagare, lo sapevamo già, siamo noi Italiani. Nel frattempo vogliate gradire la pubblicazione senza censura di parte dei dati sottratti dai vostri preziosi sistemi informatici. Purtroppo per voi, nonostante venga ribadito fino alla nausea, c’è un concetto assai semplice che non riuscite ad assimilare: non dimentichiamo, non perdoniamo. Non ci fermeremo. MAI.” Un monito che suona più come una sfida. Poi la lettera si conclude: “La ricerca della verità non ammette limiti. Per questo saremmo noi i criminali? Siamo noi che stiamo riducendo questo Popolo in cenere? O siete voi? Gli italiani conoscono la risposta”.

Dal Ministero si sono affrettati a rispondere con una nota ufficiale dove si legge che “relativamente al tentativo di hackeraggio ai danni del sito della Farnesina, è stata presentata regolare denuncia e, conseguentemente, le indagini sono già in corso”. Dal Ministero si augurano “che al più presto la Procura possa fare luce su quanto accaduto e, per agevolare questo scopo, i tecnici del ministero sono al lavoro per garantire tutto il supporto possibile”. Inoltre nella nota si legge anche che “ogni fattura della Farnesina è regolarmente vistata dalla Ragioneria ed è conforme a soddisfare le legittime esigenze di funzionamento dell’amministrazione”.

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