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31 Luglio 2017
La classica spugna che usiamo tutti i giorni per pulire tazze, bicchieri, piatti, posate e pentole, dopo uno studio reso pubblico sul giornale online Scientific Reports, si è rivelata l'oggetto più sporco della casa. Miliardi di batteri abitano le nostre "profumate" spugne per piatti, inclusi quei microbi che causano meningite e polmonite.
Al principio di questa conclusione c'è un attento studio condotto da ricercatori tedeschi che hanno analizzato il DNA dei microbi all'interno di14 spugne. A quanto riportato dall'indagine, un elemento pericoloso è il Moraxella osloensis, trovato nel DNA, responsabile di infezioni per chi è immunodepresso (caratteristica di chi ha le difese immunitarie ridotte) e del cattivo odore dei panni asciugati male (solito della spugna bagnata). Con il microscopio è emersa una notizia scioccante: un centimetro cubo di spugna può abitare una popolazione batterica di 5,4 x 10 che corrisponde a 7 volte gli abitanti della Terra, paragonabile solo alle condizioni delle feci.
L'acqua bollente o altri metodi di igienizzanti peggiorano le condizioni della spugna, riempiendola di patogeni che resistono alle alte temperature. Quindi, che soluzione possiamo adottare? La scelta migliore è cambiarla ogni settimana, senza timore che si accumulino troppi batteri all'interno della spugna.