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Frane in aumento a causa dei cambiamenti climatici

Entro il 2065 il Cnr stima una crescita tra il 21.2% e il 45.7%. Già questo autunno potrebbero essere più frequenti.

Quello appena iniziato sarà un autunno con numerose frane e dissesti, soprattutto nel Sud Italia e in modo particolare in Calabria. A dirlo sono gli esperti dell'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Cnr (Cnr-Irpi) che in uno studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment vanno anche oltre, ipotizzando che nei prossimi decenni, ed entro il 2065, in Calabria i dissesti geo-idrologici aumenteranno con una percentuale che dipende da come evolverà il clima.

Nei prossimi cinquant'anni, spiega ancora lo studio, le frane avranno una crescita tra il 21.2 e il 45.7% e molto dipenderà dall’incidenza degli eventi piovosi intensi, accompagnati da dissesti, il cui incremento esponenziale è atteso. Il modello di studio è stato il territorio calabrese, dove l'aumento delle piogge torrenziali è previsto complessivamente in 108 comuni (il 22% del territorio calabrese). Le più colpite saranno le zone occidentali della regione e quelle lungo le principali catene montuose.

L'analisi è stata fatta considerando i 603 eventi di pioggia associati a frane avvenute nel periodo tra il 1981 e il 2010 ed applicando modelli climatici ad una risoluzione molto elevata. Ciò ha permesso di stimare i possibili fenomeni franosi per ogni comune: un dettaglio fino ad ora mai ottenuto e che si potrebbe, coi dovuti accorgimenti, applicare anche ad altre regioni (del Meridione ma non solo) ad elevata pericolosità idrogeologica.

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