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17 Ottobre 2017
Una storia d’amore si trasforma in un dramma: quella tra i due esperti alpinisti, Hayden Kennedy, 27 anni, e Inge Perkins, 23, compagni sulle cime e anche nella vita.
Hayden, dopo aver visto la fidanzata essere travolta e uccisa da una valanga durante la scalata dell'Imp Peak, in Montana, non ha retto il dolore e si è tolto la vita.
Il giovane alpinista, infatti, tra i migliori della sua generazione, dopo aver tentato di estrarla dalla neve senza successo è tornato a casa e si è suicidato.
L’epilogo di questa drammatica storia inizia sabato scorso, quando i due escono per andare a scalare la montagna. Durante la risalita, intorno ai 3000 metri, un ammasso di ghiaccio piomba addosso ai due. L’uomo riesce a salvarsi, la giovane ragazza purtroppo no.
Dopo essere riemerso dal ghiaccio, Hayden ha cercato in tutti i modi di estrarre la ragazza. Persa ogni speranza, ha deciso di tornare a casa, lasciare un biglietto che spiegava come e dove recuperare Inge, e suicidarsi.
Così commentano i capi della Guardia Forestale:
"Prima di uccidersi ha lasciato tutti i dettagli e le spiegazioni sul sentiero da seguire, non voleva correre il rischio che rimanesse sepolta. Quando siamo arrivati, abbiamo trovato anche una pala ficcata nella neve per indicare la posizione",
Per Hayden purtroppo quella non era stata la prima perdita, ma sicuramente la più dolorosa.
Poche settimane fa lui stesso scriveva:
"Ho capito qualcosa di molto doloroso. Effimeri non sono solo le cime memorabili o i gesti cruciali in parete. Transitori sono anche gli amici e i soci di cordata"
La montagna è un luogo magico e meraviglioso che non perdona, e che mette a dura prova chi cerca di conquistarla sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. Purtroppo il giovane Hayden, questa volta, non è riuscito a scalare la parete più impervia e dolorosa di tutte. Queste le parole dei suoi genitori:
"È sopravvissuto alla valanga, non alla perdita insostenibile della compagna di vita"