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Spesa: dal 1° gennaio pagheremo anche i sacchetti della frutta

Nel 2018 arrivano le nuove norme per l’utilizzo di sacchetti biodegradabile e compostabili. Ma quanto ci costeranno?

Frutta e verdura peseranno di più sulle tasche degli italiani, a partire da gennaio.

Mettetevi comodi e non agitatevi, perché qui non si parla di un picco vertiginoso sul costo dei singoli prodotti. Dall’anno nuovo, infatti, saranno a pagamento anche le bustine che di solito utilizzate per riporre mele, banane e ortaggi all’interno del carrello.

Dopo i sacchetti biodegradabili chiesti alla cassa, arriva un’altra novità che vi farà sborsare qualche centesimo in più.

Considerando che il provvedimento riguarda anche carne, pesce, affettati e prodotti di panetteria, forse dovremmo iniziare a fare due conti.

Ogni sacchetto dovrebbe costare da 2 centesimi fino a un massimo di 10, quanto la shopper che ci permette di portare la spesa a casa.

A stabilirlo sono le nuove norme contenute nella legge di conversione del decreto legge Mezzogiorno che ha preso il via lo scorso agosto: i sacchetti leggeri e ultraleggeri con spessore della singola parete inferiore a 15 micron, devono necessariamente essere biodegradabili e compostabili oltre ad essere distribuiti a pagamento.

Per i “furbetti” saranno previste sanzioni da 2.500 euro fino a 100.000 euro, a seconda dei quantitativi di borse di plastica in questione.

Cosa ne pensano gli italiani? Il 59% valuta il costo di 2 cent per sacchetto del tutto accettabile e quasi 6 italiani su 10 (il 58%) si dichiarano favorevoli all'utilizzo dei sacchetti in materiale biodegradabile. Ma per quanto riguarda il pagamento degli stessi, circa un intervistato su tre (29%) si dice contrario. I dati emergono dal rapporto di ricerca integrato 'I sacchetti biodegradabili per il reparto ortofrutta' realizzato da Ipsos Public Affairs e presentato all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo da Nando Pagnoncelli e Luisa Vassanelli.

Certo, ora che le monetine da 1 o 2 centesimi verranno bandite è meglio liberarsene del tutto ma non eravamo già abbastanza tristi per le tasche vuote da “fine dell’anno”?

Ci toccherà consolarci con i saldi.

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