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Tassa sul caffè 15 volte più alta di quella dei sacchetti bio. Succede in Gran Bretagna

Come reagiranno i britannici alla tassa di 25 centesimi di sterlina sul caffè da asporto (tipo Starbucks)?

Se i pochi centesimi del sacchetto biodegradabile dei supermercati hanno generato una bufera mediatica in Italia, chissà come reagiranno i britannici quando (e se) dovranno pagare 25 centesimi di sterlina (30 centesimi di euro!) per ogni bicchiere del caffè d’asporto!

La commissione parlamentare britannica sull’Ambiente ha dichiarato che ogni anno vengono gettati nella spazzatura ben 30 mila tonnellate di bicchieri da caffè e solo lo 0,25% (!!!) viene riciclato. Davvero tantissima spazzatura che potrebbe essere differenziata.

Il governo britannico ha deciso di correre ai ripari e ha proposto l’introduzione di una tassa di 25 centesimi di sterlina per disincentivare l’utilizzo di bicchieri usa-e-getta e stimolare l’utilizzo di soluzioni alternative, come bicchieri portati da casa. Starbucks e Costa, due delle maggiori catene, offrono già uno sconto di 25 centesimi per chi si porta il bicchiere da casa. La “tassa sul caffè take-away” non è ancora legge, ma potrebbe diventarlo.

Sempre in ottica di rispetto ambientale, i britannici vorrebbero introdurre il vuoto a rendere sulle bottiglie di plastica, che esiste già in paesi come la Germania. Compri una bottiglia al supermercato pagando un prezzo maggiorato e se la riporti vuota ti viene restituita quella cifra pagata in eccesso (ad esempio 20 centesimi).

Una soluzione che incentiva il riciclo ed educa i consumatori.

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