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I carboidrati sarebbero il vero rischio per il cuore, non i grassi

Secondo uno studio, i grassi saturi riducono le possibilità di ictus mentre occorre ridimensionare il consumo di carboidrati

Alimentazione: ridurre i carboidrati per evitare rischi per il cuore

23 Gennaio 2018

Sia santificato il carboidrato. Se in cucina avete stampato a fuoco una frase simile, e passate il tempo vantandovi della vostra dieta povera di grassi ma ricca di pane e pasta, tenetevi pronti a rivedere il vostro regime alimentare e le vostre abitudini.

Per gli italiani, si sa, i carboidrati sono una parte fondamentale non solo della giornata, ma potremmo dire anche dell’intera vita. Altrimenti come rimediare le energie giuste per contrastare il “logorio della vita moderna”? Occhio però ai dati di questo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology), condotto dall'Università di Hamilton, in Ontario. I risultati sono stati da poco divulgati e mettono in guardia su un aspetto importante: secondo Mahshid Dehghan, ricercatrice del Population Health Research Institute della McMaster University, la riduzione dei grassi è un aspetto secondario per vivere meglio. Infatti un regime che li abolisce del tutto ''non migliorerebbe la salute delle persone''. I vantaggi arriverebbero, secondo lo studio, riducendo i glucidi, cioè i carboidrati sotto il 60 per cento dell'energia totale e aumentando, invece, l'assunzione di grassi fino al 35 per cento.

Siete sconcertati? Aspettate a tirare conclusioni: la ricerca ha mostrato che gli individui nella fascia alta del consumo di grassi denotano una riduzione del 23 per cento del rischio di mortalità totale, e una riduzione del 18 per cento del rischio di ictus. Inoltre diminuirebbe del 30 per cento, per loro, il rischio di mortalità per cause non cardiovascolari.

Ci sembrano dei buoni motivi per ridurre gli eccessi e pensare ad un piano alimentare bilanciato. Con qualche peccato di gola (salumi e formaggi, ad esempio) in più.

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