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02 Maggio 2018
Quando si dice “fare di necessità virtù”. Se il problema della presenza di nutrie sembra non avere soluzione, ci pensa Michel Marchi, sindaco di Gerre de’ Caprioli, vicino Cremona, a fornire un’alternativa. La sua proposta? Semplice, per risolvere l’emergenza che affligge il territorio padano, meglio mettersi a tavola. Eccovi servita l’idea risolutiva: cucinare e mangiare i roditori.
“Posso affermare che è buona, quasi meglio della carne di coniglio” afferma il sindaco. E ribadisce: “sono serissimo”.
“Come tutte le problematiche vanno affrontate partendo dal dato concreto. Spendiamo milioni di euro per riparare i danni che questi animali fanno ad argini e difese idrauliche. Si cercano soluzioni politiche ponendo a carico di cacciatori volontari l’onere (non tutto in verità) di ucciderle e riporre le carcasse” spiega Marchi a ilfattoquotidiano.it.
E aggiunge che non si tratterebbe di una pratica così inusuale, visto che a suo dire nel resto del mondo viene messa regolarmente in atto. E dal punto di vista medico, il sindaco parla di verbali dell’Asl che spiegano che questa specie non porta leptospirosi perché totalmente erbivora.
Non è d’accordo l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente), che definisce le nutrie animali dolcissimi sottoposti a ingiuste vessazioni. Il sindaco Marchi non ci pensa su più di tanto e propone piuttosto dei modi alternativi per far girare l’economia e incentivare il turismo: “Garantisco l’organizzazione di una sagra paesana gastronomica a tema”.