tutto news

L’emoji del terremoto? Parte una campagna per crearla

Al via la campagna #emojiquake per trovare l’immagine più adatta a segnalare un sisma

L’emoji del terremoto? Parte una campagna per crearla

(Credits photo: emerji.org)

15 Giugno 2018

Nei momenti in cui è necessario lottare contro il tempo per mettersi in salvo, i dispositivi tecnologici possono fare la differenza. Pensate alla possibilità di connettersi rapidamente con tutto il mondo, se Internet ci assiste, per chiedere aiuto.

Ora potrebbe esserci una chance in più, per le situazioni di pericolo. Ci hanno pensato alcuni scienziati: un gruppo internazionale di ricercatori ha lanciato una campagna per chiedere al consorzio Unicode (responsabile di standard e caratteri per dispositivi e piattaforme), di aggiungere una nuova emoji che segnali un sisma, in modo da velocizzare le comunicazioni in caso di emergenza.

L’operazione è stata denominata Emoji-quake campaign. Come spiega uno dei fondatori, il sismologo dell’università di Southampton Stephen Hicks: "Più o meno un terzo della popolazione mondiale potrebbe essere esposta a qualche tipo di rischio sismico, ecco perché vogliamo essere in grado di comunicare con tutte queste regioni, dove si parlano lingue diverse, e un’emoji è il modo giusto per farlo".

È sempre più importante, come aggiungono gli scienziati, poter avere un linguaggio facilmente riconoscibile per salvare le persone coinvolte in un terremoto. La campagna #emojiquake prevede la ricerca di grafici, designer e appassionati che possano dar vita a un simbolo evocativo, che rappresenti iconicamente un terremoto, riconoscibile anche in dimensioni ridotte, universale e distintivo, cioè diverso da tutte le emoji. Il concorso, aperto a tutti, scadrà il 14 luglio e le migliori quattro proposte saranno votate su Twitter tramite l’hashtag #emojiquake.

L’emoji potrebbe essere usata anche dagli scienziati per monitorare gli eventi tramite i social, ma potrebbero arrivare anche quelle per altri contesti di emergenza. Sara Dean, ad esempio, ha creato un set di immagini per le varie minacce ambientali, chiamandole 'emerji'.

Pensavate che le “faccine” fossero solo una perdita di tempo?

Interviste

Radio 105 sempre con te!

Disponibile su