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(Credits photo: blog.emojipedia.org)
17 Luglio 2018
Anche le faccine tanto amate sui social come Twitter, Instagram o Facebook, hanno la loro festa, sintetizzata con l’hashtag #WorldEmojiDay. L’invenzione si deve a Scott Fahlman, un insegnante di informatica alla Carnegie Mellon University: parliamo delle celebri faccine per comunicare al mondo le proprie emozioni. Il nostro modo di comunicare, grazie a loro, è cambiato completamente.
Ma come mai si è deciso di festeggiare proprio oggi, 17 luglio, il World Emoji Day, giornata mondiale delle emoji? La risposta è contenuta proprio nell’icona che raffigura il calendario: esatto, la data riportata in essa è proprio il 17 luglio.
Era il 1982 quando, attraverso Arpanet, predecessore di Internet, è stata inviata la prima faccina sorridente. È stato poi il giapponese Shigetaka Kurita a progettare le emoji che conosciamo e usiamo oggi. L’approvazione di nuove immagini spetta, invece, all’Unicode consortium.
Il primo World Emoji Day è stato istituito il 17 luglio del 2014 da Jeremy Burge, fondatore di emojipedia.org, e da allora in questo giorno si celebrano i divertenti simboli per chat e social.
La più usata su Facebook in tutto il mondo nel 2017? La faccina che ride con le lacrime agli occhi. In Italia e Spagna, l’emoji più inviata sulle varie chat è quella che manda un bacio, sostituita in Francia da quella con l’occhiolino.
E se avete dubbi di grammatica, l’Accademia della Crusca comunica che sono accettabili sia la versione maschile che femminile (potete dire sia ‘le emoji’ che ‘gli emoji’) anche se la parola originale giapponese è maschile. Insomma, abbiamo a che fare con il metodo comunicativo che si è sviluppato nella maniera più rapida nella storia degli idiomi umani. Un pezzo da museo, quindi, tanto che il MOMA di New York espone il primo pacchetto di emoji come una vera opera. Possiamo proprio dire che le faccine sorridenti, arrabbiate, impaurite e via dicendo, fanno proprio impazzire il mondo.