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Clara, un raro avvoltoio, è stato ucciso a fucilate in Sicilia
Il volatile è stato abbattuto da alcune fucilate a pochi chilometri a nord ovest di Mazara del Vallo. Pochi giorni prima era stata liberata a Matera perché potesse migrare in Africa
La migrazione di Clara, il rarissimo avvoltoio capovaccaio liberato a Matera, si è conclusa tragicamente Il Cerm, Centro rapaci minacciati, l'aveva rimessa in volo affinché potesse raggiungere l'Africa, ma nei pressi di Mazara del Vallo è stato abbattuto da una fucilata. Ad accertare l'identità del volatile ritrovato sono stati i Carabinieri grazie al Gps installato sull'uccello. Con l'aiuto dell'istituto zooprofilattico siciliano, che ha eseguito la radiografia accertandone la morte per sette pallini.
Clara avrebbe dovuto raggiungere insieme a un'altra femmina di nome Bianca l'Africa sub-sahariana. “Invece, il 9 settembre il colpo di fucile di un delinquente ha stroncato la vita di Clara, circa 10 km a nord-ovest di Mazara del Vallo, nel trapanese. Quel colpo di fucile ha procurato a Clara due giorni di sofferenza (non riuscivamo a trovarla) e la morte. Ha anche impedito che Clara potesse rappresentare una speranza in più per la popolazione di capovaccaio italiana perché quel piccolo avvoltoio, abbattuto da un bracconiere-delinquente a pochi mesi dalla nascita, non potrà fare ritorno in Italia, trovare un compagno e contribuire alla perpetuazione della propria specie”, scrive il Cerm su Facebook.
Il grave atto è riconosciuto dall'organizzazione come una consuetudine in quello che viene definito un "buco nero" nel quale vengono inghiottiti ogni anno innumerevoli uccelli a causa del bracconaggio. "C'è chi ancora, nel 2018, non riesce a dare un senso alla sua esistenza se non sparacchiando qua e là ed è così idiota e criminale da ammazzare un rapace protetto e in via di estinzione", continua il Cerm.
Per il Wwf "l’uccisione di Clara rappresenta un gravissimo crimine di natura che colpisce una specie ormai rarissima e vanifica gli sforzi (e le relative risorse anche economiche) di Unione europea e Ministero dell’Ambiente per consentirne la sopravvivenza. La Regione ha emanato un calendario venatorio inaccettabile, che abolisce limitazioni e concede ai cacciatori di sparare con meno vincoli e per una stagione più lunga. Nemmeno le specie super protette come i rapaci più rari (impossibili da confondere con specie cacciabili) si salvano". Ciò che spera il Cerm è che questo ennesimo delitto dia il via a un giro di vite nella regione, per dominare l'anarchia totale che domina la caccia in questo territorio.