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Emily Ratajkowski e Amy Schumer arrestate durante le proteste contro il giudice Kavanaugh
Il giudice accusato di stupro non è stato sollevato dal suo incarico e probabilmente verrà riconfermato, questo il motivo della manifestazione.
Due protagoniste dello show biz, la modella Emily Ratajkowski e l’attrice Amy Schumer, sono state arrestate a Washington durante una manifestazione organizzata per protestare contro il giudice della Corte Suprema Brett Kavanaugh, accusato di stupro ma rimasto al suo posto nell’attesa del giudizio al termine del procedimento aperto nei suoi confronti che verrà votato proprio oggi (5 ottobre) in Senato.
Sebbene il giudizio non sia ancora arrivato e tre senatori non si siano ancora pronunciati, circolano voci che il giudice verrà assolto: questa notizia ha scatenato le proteste alle quali hanno partecipato anche la modella e l’attrice. Emily, top model e attrice protagonista di diversi show televisivi e film, come il recente “Come ti divento bella!”, ha raccontato dell’arresto ai suoi fan su Instagram, pubblicando una foto della manifestazione: “Sono stata arrestata mentre protestavo contro la nomina di Brett Kavanaugh alla Corte Suprema – scrive nel post – un uomo accusato di abusi sessuali da diverse donne. Gli uomini che maltrattano le donne non devono più ricoprire posizioni di potere. Se Kavanaugh verrà riconfermato vorrà dire che le donne in questo paese non contano. Chiedo un governo che riconosca, rispetti e sostenga le donne tanto quanto gli uomini”.
Come lei, anche la collega Amy Schumer è finita in manette: una foto la ritrae mentre mostra il pugno chiuso, con la grinta di chi non si vuole arrendere di fronte ai soprusi e alla violenza. Sulla scia del caso Weinstein e del movimento #Metoo, di sicuro si continuerà a parlare a lungo anche della vicenda del giudice e non mancheranno altre manifestazioni come questa, che ha visto partecipare circa 300 persone. Tra l’altro, i due casi hanno degli aspetti in comune: il giudice 53enne, infatti, è stato denunciato da Christine Blasey Ford per una violenza che risalirebbe a molti anni fa, quando lui aveva 17 anni e lei 15. Dopo la denuncia della donna, però, altre donne si sono fatte coraggio e hanno raccontato di aver subito le stesse molestie da parte del togato che, tra l’altro, è anche sostenuto da Donald Trump.
Come per il caso del produttore hollywoodiano, anche stavolta l’opinione pubblica si è divisa: alcuni pensano che non sia possibile denunciare una persona dopo trent’anni; altri sostengono che, a prescindere dalle tempistiche delle denunce, una persona accusata di reati simili e ripetuti non possa ricoprire un ruolo di potere come quello del giudice.