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Le cosce delle donne come prosciutti: è polemica su un parroco udinese

Nel foglio settimanale delle Parrocchie della Val Resia, Don Alberto Zanier paragona le cosce delle donne a prosciutti.

Le cosce delle donne come prosciutti: è polemica su un parroco udinese

Credits: Facebook

09 Gennaio 2019

A San Daniele c’è crisi. Le famose cosce di prosciutto soffrono il mercato. Ma a Resia un altro tipo di cosce non conosce ombra di crisi! Pochi giorni fa potevamo assistere infatti ad una bella carrellata di cosce ben in vista! Ma ahimè non di prosciutto San Daniele DOP: magari! Ma suadenti e sinuose cosce femminili che facevano la loro bella comparsa dal di sotto di mini (troppo mini) gonne di baldanzose adolescenti nel pieno della loro esuberanza”. È con queste parole che Don Alberto Zanier, vicario parrocchiale di Resia, in provincia di Udine, attacca il suo personale sermone sul foglio parrocchiale. Ad irritarlo le gambe delle donne, che sarebbero secondo lui messe troppo in mostra: le paragona a prosciutti a San Daniele. La polemica è scattata subito.

Secondo il parroco 30enne del paesino di 996 anime, le gonne corte delle parrocchiane sarebbero un affronto e una “mancanza di rispetto verso il corpo della donna, verso gli altri e verso il sacerdote”. Forse, per il giovane Don Alberto guardarle passare tutti i giorni è un vero calvario! Le gonne definite troppo corte sarebbero quelle che alcune ragazze giovani indossavano il 1 gennaio durante la messa… come si può vedere dalla foto, non sono per niente mini.

Il parroco si chiede: “E la dignità femminile dov’è? E la purezza, il candore, la bellezza di una donna, di una madre, di una sposa dove sono?”. Ma non finisce qui: nella sua invettiva, il sacerdote parla anche di mancanza di rispetto verso gli uomini di fede. “Presentarsi davanti al sacerdote – continua – vestiti in un certo modo è un insulto e una provocazione fatta al sacerdote. O non ci ricordiamo che siamo davanti ad un ministro di Dio chiamato, oltre che a vivere il celibato, ad annunciare ed insegnare la morale cattolica anche in campo sessuale?

Certe scene da film hard – prosegue Don Alberto – sono lesive della dignità della donna stessa che da un lato denuncia le molestie e dall’altro non si accorge di diventare merce essa stessa”, come a dire che se denunci non puoi indossare una gonna!

La colpa secondo il parroco non sarebbe delle ragazze che mostrano con tanto disinvoltura cosce sode e piene di vita, ma delle madri, che non fanno nulla quando vedono le figlie uscire di casa con vestiti troppo corti. In tanti hanno commentato queste parole. C’è chi definisce il parroco ridicolo, chi lo considera offensivo, c’è chi invece consiglia di boicottare la sua Chiesa.

C’è stata anche una ragazza del Paese che ha deciso di rispondere per le rime al sacerdote su Facebook. Ecco le sue parole: “Caro Don Alberto, queste gambe me le ha donate il suo Dio e il Dio di cui mi hanno tanto raccontato sono certa che non si sentirebbe offeso a vedere mezzo ginocchio scoperto da una gonna. Voglio mettere in chiaro che non mi sono assolutamente offesa per la critica, anche se, guardando nelle foto, non vedo queste cosce scandalose tanto chiacchierate. Mi sono offesa perché sono stata incolpata di essere donna. Sono stata umiliata insieme alle mie compagne, alle loro mamme e alla mia mamma di fronte a tutta la comunità. Perché se gli uomini si eccitano, se commettono violenze o addirittura omicidi è colpa nostra e delle nostre gambe”.

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