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Così Kate Hudson frena le critiche sull’educazione genderless

L’attrice aveva dichiarato di voler crescere la sua bimba con un approccio genderless, ma è stata travolta dalla critiche.

Solo pochi giorni fa, in occasione di un’intervista ad “America on Line”, Kate Hudson aveva detto di voler crescere sua figlia Rose, 3 mesi, con un approccio genderless (cioè, senza condizionamenti di genere).

La sua dichiarazione è rimbalzata subito su tantissime testate. Molte delle quali devono aver utilizzato, come dice la stessa attrice, una “tattica da clickbait”, distorcendo sostanzialmente il suo pensiero. Ciò ha scatenato una pioggia di polemiche che ha travolto la Hudson, la quale si è trovata anche a fronteggiare commenti di ogni tipo.

Per questo motivo l’attrice ha voluto chiarire la vera natura della sua dichiarazione e ha pubblicato un aggiornamento sul suo profilo Instagram che è una sorta di lettera aperta ai followers e a chiunque sia interessato a leggere le sue parole.

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Un post condiviso da Kate Hudson (@katehudson) in data:

La Hudson precisa che la sua dichiarazione è stata la risposta ad una domanda, cioè “se avere e crescere una bambina o un bambino sia differente” e la sua risposta è stata semplicemente “No”.

Kate precisa che fino ad oggi ha educato i suoi figli (e si riferisce anche ai due maschi di 15 e 7 anni) facendo in modo che si sentano liberi di essere ciò che vogliono e “di sentirsi a proprio agio con le proprie scelte di vita”. Poi aggiunge una frase per fugare ogni incomprensione: “Non tutte le ragazze vogliono essere principesse, qualcuna vuole essere re. E a me sta bene”.

La Hudson conclude il suo post spiegando che il suo intento è quello di crescere i suoi figli facendo in modo che diventino delle brave persone e il suo desiderio, come quello di ogni mamma, è che abbiano tutti i migliori strumenti per affrontare il mondo che c’è fuori.

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