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Aids: cresce il numero di donne infettate da mariti e compagni

Un libro rompe il silenzio su questo argomento.

I numeri dei nuovi casi di Hiv sono in crescita a livello nazionale. Recentemente il Notiziario dell'Istituto Superiore di Sanità ha rivelato che in Umbria dal 2010 al 2017 sono state diagnosticate 452 infezioni. La fascia di età media che registra l'incidenza più alta è quella compresa tra i 25 e i 29 anni.

Il fatto che il 42% delle nuove infezioni accertate riguardino l'Aids conclamato, dimostra che la tendenza è quella di nascondere il problema, nella maggior parte dei casi per il timore di vedere sconvolta la propria esistenza e di essere vittime di pregiudizi.

Recenti indagini hanno rivelato che le donne rappresentano il 23,8% delle persone affette da Hiv. In alcuni casi si tratta di donne che, tradite, sono state infettate dal virus dai propri mariti e compagni e che diventano sieropositive senza neppure saperlo.

Quelli di Claudio Pinti (l'«untore di Ancona») e Valentino Talluto sono solo alcuni dei casi eclatanti finiti sotto i riflettori della cronaca. Ma la maggior parte degli altri casi, che si consumano tra le mura domestiche, neppure vengono denunciati. 

L'associazione Spazio Bianco ha voluto rompere il silenzio su questo argomento presentando nei giorni scorsi a Terni il libro «Dietro le quinte», edito da Cesvol, che riporta sedici storie, due delle quali riguardano proprio donne doppiamente tradite. I relatori, Titina Ciccone (presidente di Spazio Bianco) e Roberto Desi (di Esedomani), hanno dato spazio alle coraggiose testimonianze di vita di persone sieropositive. In questo modo hanno voluto dare voce anche ai "pazienti senza volto", vittime del virus e della stigmatizzazione sociale.

L'obiettivo dell'associazione è quello di raccogliere in un secondo volume da presentare a dicembre proprio le testimonianze dei contagi che avvengono tra le mura domestiche, intese come vere e proprie violenze, per dare finalmente voce a queste vittime, per informare e prevenire.

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