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Strage di elefanti in Sri Lanka: distruggevano i raccolti
Finora sono state rinvenuti sette animali morti, ma i funzionari della riserva forestale temono che gli esemplari uccisi siano molti di più.
Nei giorni scorsi nelle foreste dello Sri Lanka i funzionari del dipartimento della fauna selvatica hanno rivenuto sette esemplari di elefanti morti e ora temono che ci siano altre carcasse nella stessa zona, una riserva naturale vicino al sito storico di Sigirya, area che tra l’altro è patrimonio mondiale dell’Unesco. Si sospetta che questi animali siano stati avvelenati.
I pachidermi trovati morti, infatti, non presentano segni di attacchi da parte di predatori, ecco perché i veterinari sospettano che a ucciderli siano stati invece degli esseri umani. Al momento, in realtà, non sono ancora chiare le cause del decesso, tuttavia i funzionari forestali hanno qualche sospetto: secondo loro ad avvelenare gli elefanti, tra i quali anche un esemplare femmina incinta, potrebbero essere stati gli abitanti del vicino villaggio, perché questi animali distruggono i loro raccolti.
Nello Sri Lanka uccidere gli animali selvatici è illegale; nel caso degli elefanti, capita spesso che alcune popolazioni di pachidermi si addentrino nelle aree rurali, distruggendo raccolti, invadendo i villaggi e spesso causando incidenti che portano anche alla morte di decine di persone. È per questo motivo che i funzionari statali hanno subito pensato che i responsabili della morte di questi elefanti possano essere gli abitanti del villaggio. Adesso sono in corso delle indagini per chiarire la dinamica di quanto accaduto.