Chris Brown, la riabilitazione non è finita

Al rapper è stato diagnosticato un disturbo bipolare che ha indotto il tribunale di Los Angeles a prolungare il suo periodo di cure per la gestione della rabbia

Chris Brown, 24 anni

03 Marzo 2014

Al rapper è stato diagnosticato un disturbo bipolare che ha indotto il tribunale di Los Angeles a prolungare il suo periodo di cure per la gestione della rabbia

La doccia gelata. A Chris Brown non bastano i party di ritorno a casa né tantomeno i messaggi d’auguri della sua ex fidanzata Rihanna per archiviare i suoi guai con la legge. Dopo aver trascorso 90 giorni in riabilitazione per imparare a gestire quella rabbia che tanti problemi gli aveva creato, Chris è dovuto tornare in tribunale dove, a fronte di belle parole sui progressi fatti dal rapper, il giudice della corte superiore di Los Angeles gli ha imposto un nuovo periodo di cure. A Chris è stato infatti diagnosticato un disturbo bipolare e una grave insonnia da stress post-traumatico, problemi che hanno indotto il giudice ad ordinare altri due mesi in rehab. “Il signor Brown – si legge nella nota riportata dal magazine online E!News - è diventato instabile e fisicamente aggressivo a causa di un disturbo mentale non appropriatamente curato, oltre che di una grave privazione di sonno, un uso di farmaci senza controllo medico e un disturbo post traumatico da stress” con la struttura ospedaliera che ha tenuto a precisare anche che il 24enne sta facendo enormi progressi, generando grande soddisfazione tra lo staff.

Il lavoro. Una decisione che quindi allontana di nuovo Brown dalla “normalità” riconquistata anche girando due video musicali, uno per il suo prossimo singolo “Loyal” (con l’ospite speciale Usher), l’altro per la collaborazione con Ariana Grande. A questo punto per Chris si complicano anche i piani per la pubblicazione del suo sesto studio-album “X”, previsto per il prossimo 5 maggio.

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