07 Aprile 2014
Indagata. Accusata dalla giustizia, derisa dalla rete, difesa a spada tratta dal suo celebre avvocato. Sono giornate difficili quelle che sta vivendo Gianna Nannini, che resta nell’occhio del ciclone dopo il “caso tasse”, scoppiato in questi giorni, che vede la popolare cantante italiana al centro di un’accusa di evasione fiscale. Secondo la Procura di Milano, infatti, la Nannini avrebbe usato una società estera a fare come schermo per pagare le tasse in Irlanda e Olanda, dove ci sono regimi fiscali più favorevoli, evadendo il fisco italiano. Accuse che hanno fatto seguire una misura cautelare da parte del gip Luigi Crescione, che ha disposto il sequestro della villa senese della cantante, che con annesse scuderie e autorimessa vale poco meno di 4 milioni di euro. Secondo quando riporta il Corriere Della Sera, la Nannini avrebbe evaso 347mila euro nel 2007, 1 milione e mezzo nel 2008, poco meno nel 2009 e altri 500mila euro tra 2010 e 2012.
La difesa e la rete. La difesa di Gianna arriva per bocca del suo avvocato, Giulia Bongiorno: “Nessuna evasione fiscale, nessuna violazione di leggi e nessun utilizzo di società fittizie. Dalla lettura delle prime carte si evince che la ricostruzione degli inquirenti è densa di errori”. La Nannini non ha parlato direttamente ma, sempre secondo quanto riporta il Corriere, avrebbe detto alle persone a lei vicine di sentirsi “martirizzata”. Ed è in rete che l’ironia beffarda prende corpo con sfotto e parodie che pescano dal repertorio dell’artista: “Questo fisco è una camera a gas...”, “Meravigliosa fattura” (al posto di “Meravigliosa creatura”) a “Frodi magiche” (“Notti magiche”, inno dei Mondiali ‘90) sono solo alcune delle “gogne virtuali” sotto cui la Nannini è finita.