Giusy Ferreri diventa un bambola contro il femminicidio
Giusy Ferreri partecipa all'iniziativa "Wall of dolls", contro la violenza sulle donne, con una bambola che riproduce le sue fattezze
La bambola. Una bambola a sua immagine e somiglianza. Dopo Emma Marrone anche Giusy Ferreri si trasforma in un giocattolo per una causa solidale, con una sorta di Barbie che riproduce le sue fattezze in occasione dell’adesione della cantante all’iniziativa “Wall of dolls” in difesa dei diritti delle donne. Proprio la cantante ha presentato la bambola pubblicando la foto sul suo profilo Facebook: un “feticcio” vestito con un abito in pelle nera, chioma corvina con maxi-bigodini e grandi occhi scuri. Per Giusy Ferreri l’omaggio è arrivato in occasione della manifestazione patrocinata dal Comune di Milano contro il femminicidio e la violenza di genere. E sabato 21 giugno sarà inaugurata la costruzione di un muro di bambole in città, una mostra collettiva installata sulla parete di via De Amicis 2 e realizzata grazie alla partecipazione di 50 brand, 20 artiste e 16 Onlus. Tutti insieme per dire basta al femminicidio, crimine contro l’umanità che rende vittima nel mondo 1 donna su 5.
Contro il femminicidio. Anche l’ultimo singolo di Giusy Ferreri, dal titolo “La bevanda ha un retrogusto amaro”, affronta in chiave grottesca il tema della violenza sulle donne e in particolare quello della cosiddetta droga dello stupro, ovvero il fenomeno sempre più diffuso dell’assunzione inconsapevole di stupefacenti finalizzata alla violenza sessuale. Si tratta del secondo estratto dall’ultimo disco di Giusy Ferreri “L’attesa”, brano di cui è stato appena diffuso il videoclip ufficiale.