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Perché Brunori Sas ha scelto questo nome d’arte e cosa significa?

Redazione 105

Il legame con la sua famiglia e la Calabria nel nome d’arte che ha scelto

Brunori Sas, pseudonimo di Dario Brunori, è nato a Cosenza il 28 settembre 1977. Il suo nome d’arte sta incuriosendo tanti in vista di Sanremo 2025. Ma cosa significa e perché ha scelto di chiamarsi così? Brunori, ovviamente, è il cognome, mentre Sas sta per “Società in accomandita semplice”, un richiamo alle piccole aziende. Una realtà che lui conosce bene dato che la sua famiglia aveva un’azienda specializzata in materiali da costruzione. Insomma, si tratta di un omaggio alle sue radici familiari e al contesto imprenditoriale in cui è cresciuto

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Un attaccamento alle origini che dimostra anche dal fatto che ha scelto di mantenere un forte legame con la Calabria, dove è nato. Nonostante il successo nazionale ha infatti deciso di continuare a vivere nella sua regione natale. Questo attaccamento si riflette nel suo lavoro artistico, che spesso trae ispirazione dalla cultura e dalle tradizioni calabresi. 

Qualcosa che ritroviamo anche nel brano che porterà sul palco dell’Ariston, L’albero delle noci. Se infatti è vero che la canzone affronta il tema della paternità, esplorando le trasformazioni e le sfide che l’arrivo di un figlio comporta nella vita di una famiglia, c’è un dettaglio che ancora una volta richiama le sue origini ed è il titolo. L’albero delle noci non è una figura astratta, ma un albero che esiste davvero e che si trova nel paesino in cui vive. Brunori ha rivelato di essere convinto che in qualche modo “contenga” le canzoni che scrive e per questo ha voluto omaggiarlo.

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Di seguito vi lasciamo il testo di L’albero delle noci:

Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare

Con questo brano si è aggiudicato il terzo posto della classifica finale e il Premio "Sergio Bardotti" per il Miglior Testo: assegnato a Brunori SAS – L'albero delle noci.

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