Renato Zero a 105 Friends: "Vi racconto il mio disco ricco per i tempi magri"

“Amo”, il nuovo capolavoro di Renato Zero. I fan lo aspettavano da quattro anni, ma nessuno poteva immaginare che l’ennesima fatica in studio del cantautore romano avrebbe snocciolato 14 inediti – disponibili in Cd e in versione digitale “deluxe” con remix del singolo “Chiedi di me” in omaggio - in bilico tra passato e futuro. Già, perché se da una parte Zero dona al grande pubblico che non lo ha mai abbandonato uno sguardo toccante al proprio passato (che si compone come un puzzle attraverso un inedito del compianto Bigazzi, il flashback di una nostalgica traccia battezzata “I ‘70”, il ricordo della portinaia “Angelina”, o ancora il tributo all’amico Lucio Dalla con “Lu”), dall’altra domina con padronanza sonorità e alchimie modernissime, frutto del sodalizio artistico con esponenti illustri della musica italiana e internazionale come Celso Valli e il fedele Danilo Madonia, come il chitarrista Phil Palmer (Lucio Battisti, Eric Clapton, Bob Dylan, Eros Ramazzotti ecc..) e, ancora, come il leggendario Trevor Horn, produttore di rango – nonché fondatore dei Buggles e degli Art of Noise (!) con un passato da bassista degli Yes e di Paul McCartney (!) - dietro a fenomeni pop del calibro di Grace Jones (“Slave to the Rhythm”), Seal, Malcolm McLaren, Simple Minds, Frankie Goes To Hollywood, Pet Shop Boys e Marc Almond. Il futuro del “Renato nazionale”? Un grande show, resident, come si dice a Las Vegas, al PalaLottomatica, nella Capitale, per oltre un mese a partire dal 27 aprile.