Tutto News
Coronavirus, chiarimenti sulle direttive: ecco quando si può uscire di casa
Cosa prevedono le linee guida del Ministero dell'Interno sugli spostamenti.
L'Italia è ufficialmente entrata in quarantena il 10 marzo e le limitazioni previste dal decreto del Presidente del Consiglio resteranno in vigore fino al 3 aprile. Ma ancora oggi molti cittadini si pongono delle domande su quali siano le eccezioni previste.
Dunque, quando è consentito uscire di casa e quando no? Anche se può sembrare scontato, una premessa è d'obbligo: chi è risultato positivo al coronavirus, chi è in quarantena e chi presenta sintomi influenzali anche lievi deve restare a casa.
Ad esclusione delle suddette categorie di persone, si può uscire per l'acquisto di beni di prima necessità, ovviamente recandosi nei negozi più vicini alla propria abitazione. In questa categoria rientrano: generi alimentari, carburante, materiale elettrico, ricariche e schede telefoniche, articoli medicali e ortopedici, materiali per la cura degli animali, combustibili per uso domestico e per riscaldamento, prodotti per cura della casa e della persona.
Gli spostamenti in Italia sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze di lavoro, salute e necessità, presentando un'autocertificazione in caso di controlli da parte delle forze dell'ordine. In mancanza di valide motivazioni, chi viene trovato fuori casa sarà multato e denunciato.
In presenza di valide ragioni, per spostarsi si possono utilizzare i mezzi pubblici (autobus, treni e metro): per questi, infatti, non è stato disposto il blocco.
Sono vietati gli spostamenti non necessari e gli assembramenti di persone: per questo non è possibile andare a mangiare da parenti e amici, ma si può uscire per fare sport all'aperto (purché si esca da soli, per poco tempo e mantenendo le distanze minime dagli altri). Allo stesso modo si può uscire per portare fuori il cane, ma solo per il tempo strettamente necessario.
(Credits photo: Getty)