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Licenziamenti vietati fino a luglio: lo stabilisce il decreto "Rilancio"

Il nuovo decreto sospende per altri 3 mesi i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo.

L’articolo 83 del decreto «Rilancio» prolunga di altri tre mesi la disposizione del decreto «Cura Italia» che per 60 giorni impediva i "licenziamenti collettivi" e imponeva il divieto assoluto di licenziare i dipendenti per giustificato motivo oggettivo.

Con la nuova disposizione, ai primi 60 giorni (da contare partendo dal 23 febbraio, inizio dell'emergenza sanitaria in Italia), si aggiungo altri 3 mesi, arrivando così a luglio.

Lo stesso decreto stabilisce anche la revoca dei licenziamenti disposti dal 23 febbraio 2020 al 17 marzo 2020 senza oneri per il datore di lavoro e facendo contestualmente richiesta di trattamento di cassa integrazione per il dipendente.

Al momento gli unici licenziamenti che restano ammessi sono quelli per giustificato motivo soggettivo.

Oltre a questo, sono numerosi i punti disposti dal Governo per sostenere le aziende e i lavoratori in questo momento di difficoltà, come:

  • aumento importo dei bonus per lavoratori autonomi;
  • conferma del reddito di emergenza;
  • raddoppio dei fino bonus baby sitter;
  • conferma del congedo parentale pagato;
  • diritto di smart working per i genitori;
  • proroga della cassa integrazione per ulteriori 9 settimane;
  • aiuti a fondo perduto per le aziende;
  • sospensione dell'Irap e posticipo delle scadenze fiscali;
  • sconti in bolletta per piccole e medie imprese;
  • sgravio per gli affitti di attività commerciali;
  • reddito di emergenza;
  • regolarizzazione dei rapporti di lavoro non regolare;
  • rinvio scadenza delle cartelle esattoriali;
  • rinnovi agevolati per i contratti a termine.

(Credits photo: Getty)

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