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Parla il figlio dell'imprenditore responsabile del nuovo focolaio di Covid in Veneto
"Mio padre ha sottovalutato la situazione".
Parla il figlio dell'imprenditore 64enne di Sossano (in provincia di Vicenza), responsabile del nuovo focolaio di Coronavirus in Veneto.
Secondo le prime ricostruzioni l'uomo, a fine giugno, avrebbe organizzato una trasferta con altri tre dipendenti in Serbia, dove aveva incontrato un 70enne risultato positivo al virus e poi deceduto. Dopo una tappa a Medjugorje, l'imprenditore è rientrato in Italia il 25 giugno e, pur presentando i primi sintomi, ha continuato a condurre la sua vita normale (partecipando ad eventi e ad un funerale a Orgiano).
Solo domenica scorsa ha accettato di farsi visitare, risultando positivo al Covid-19, ma rifiutando in un primo momento il ricovero, poi risultato necessario. Tanto da essere tutt'ora intubato in terapia intensiva.
«Mio padre ha sottovalutato la situazione. Pensava che il virus si fosse presentato in forma lieve, credeva di potersela cavare da solo - ha dichiarato il figlio in una intervista, aggiungendo - Davvero non so come possa essersi comportato in questo modo. Proprio lui che aveva adeguato tutte le sue aziende contro il rischio Covid...».
Il 40enne ha dato ragione al Governatore Zaia, che ha denunciato suo padre alla procura, riconoscendo che curarsi è una dovere verso la comunità e che non si può rischiare di contagiare altre persone.