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Il caffè napoletano patrimonio dell'Unesco: arriva la candidatura
Il caffè espresso non è solo una semplice bevanda da prendere al mattino: è un rito e fa parte dell'identità nazionale.
Cosa c'è di meglio che cominciare la giornata con una deliziosa tazzina di caffè? Probabilmente niente. Tutti gli italiani sono d'accordo: il caffè è un momento importantissimo della giornata, un rito, fa parte della cultura e dell'identità nazionale. È così che la Regione Campania, patria del caffè espresso, ha presentato la candidatura della nera bevanda come patrimonio immateriale dell'Unesco. Dopo la pizza, dunque, Napoli e provincia cercano di portare avanti un'altra specialità nostrana.
Il caffè espresso napoletano è stato inserito all'interno di una lista - inviata al comitato italiano dell'agenzia Onu responsabile di tutti i dossier - insieme ad altre eccellenze della nostra penisola: come il centro storico di Napoli, la dieta mediterranea e la transumanza.
"Il caffè è un rito tutto napoletano che ha dato vita a tradizioni diffuse ovunque, come quella del caffè sospeso che evoca il senso dell’ospitalità, solidarietà e convivialità. Il dossier, redatto da un gruppo di esperti professori universitari, antropologi e giuristi, sintetizza questa dimensione e racconta il valore identitario della cultura del caffè, per i napoletani, i campani, e tutti gli italiani", spiega la Regione Campania. Ed è esattamente così, il caffè non è solo una bevanda da consumare al mattino appena svegli o al termine dei pasti. Il caffè è qualcosa di più, il caffè è l'Italia stessa, il caffè siamo noi.
Quando diciamo a un amico "prendiamoci un caffè" vuol dire che abbiamo voglia di passare un po' di tempo con lui, di chiacchierare, di aprirsi e dialogare... insieme a una buonissima tazza di caffè. Ricarica le energia, è al tempo stesso bevanda energizzante e pausa di relax.
Il caffè è questo e molto altro ancora, ecco perché dovrebbe essere dichiarato Patrimonio dell'Unesco.