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Le idee di Massimo Bottura per salvare i ristoranti
Il noto chef ha scritto al Presidente del Consiglio per aiutare i ristoratori.
Le misure previste nell’ultimo Dpcm penalizzano vari settori, tra i quali sicuramente quello della ristorazione. Sono tanti i locali che rischiano la chiusura a causa della grave crisi di questo periodo, per questo motivo Massimo Bottura ha deciso di scendere in campo e fare la sua parte per aiutarli.
Il noto chef italiano ha scritto una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiedendogli di intervenire seguendo i suoi cinque suggerimenti, tra i quali il primo riguarda la chiusura dei locali: al momento è fissata alle ore 18, mentre Bottura chieda che sia posticipata alle 23.
“Ma noi chi siamo? Io credo che oggi un ristorante, in Italia, valga una bottega rinascimentale – ha scritto lo chef nella sua lettera, pubblicata da Repubblica - facciamo cultura, siamo ambasciatori dell'agricoltura, siamo il motore del turismo gastronomico, facciamo formazione, ed ora abbiamo dato inizio ad una rivoluzione culinaria ‘umanistica’ che coinvolge il sociale”. Lo chef ha poi spiegato che, grazie ai ristoranti, in Italia è nato il turismo gastronomico ma che oggi i ristoratori si sentono soli e abbandonati a far fronte alla mancanza di liquidità.
“Abbiamo chiuso a marzo e ci avete chiesto di riaprire dopo tre mesi rispettando le regole. L'abbiamo fatto – ha sottolineato Bottura - In tantissimi si sono indebitati per mettersi in regola: mascherine, gel, scanner di temperatura, saturimetri, sanificazione dell'aria, test per tutto lo staff, ingressi alternati, tavoli distanziati. Per uscire da questa crisi senza precedenti, abbiamo bisogno di speranza e fiducia. La speranza è quella che ci mantiene in una condizione attiva e propositiva. La fiducia è credere nelle potenzialità personali e degli altri. La forza principale che ci ha sempre sostenuto è il sogno, non il guadagno. Oggi, senza liquidità, perché in tanti continuano a sognare con l'incasso giornaliero, molti non ce la faranno e il paese perderà una delle colonne portanti della sua identità”.
“La mancanza di contante porta prima di tutto al mancato pagamento degli stipendi, poi dei fornitori, le rate dei mutui e infine gli affitti – ha proseguito lo chef - Serve un segnale che ci riporti fiducia. Ora si rischia la depressione. Ora abbiamo bisogno di coraggio e di stimoli. Per trovare la voglia di continuare e non sentirci soli”. Per cercare di risolvere la situazione e aiutare i ristoratori, Bottura propone delle soluzioni: “In concreto abbiamo bisogno – ha chiesto - della chiusura serale almeno alle 23.00; di liquidità in parametro ai fatturati; della cassa integrazione almeno fino alla stabilizzazione del turismo europeo; della decontribuzione 2021 visto che per il 2020 abbiamo già adempito in pieno; dell'abbassamento dell'aliquota iva al 4% per il prossimo anno”.
L’appello di Bottura al Premier Conte si conclude così: “La politica è fatta di coraggio e di sogni. È simile alla poesia. È fatta di immaginazione e di futuro. La politica deve rendere visibile l'invisibile”.