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Uno spray nasale contro il Covid-19 è in fase di sperimentazione in Australia

Il prodotto sarebbe in grado di attivare i meccanismi di difesa immunitaria nel tratto respiratorio.

Il vaccino per combattere il Covid-19 è in arrivo a stretto giro,  assicurano i Governi e rassicurano le case farmaceutiche. Nell’attesa che la speranza diventi realtà, però, c’è chi si è portato avanti col lavoro. È il caso della compagnia biotech Ena Respiratory, che ha sviluppato il trattamento nasale detto INNA-051. Si tratta di uno spray che agisce sul sito primario della maggior parte delle infezioni respiratorie, compreso il Covid-19.

Il prodotto, in via di sperimentazione in Australia, è stato sviluppato grazie a un finanziamento congiunto del governo federale e di partner privati del settore farmaceutico come BioScience Managers, OneVentures Healthcare Fund e i finanziatori Brandon Capital Partners. L’obiettivo è quello di produrlo quanto prima localmente.

Una volta applicato, il trattamento attiva i meccanismi di difesa immunitaria nel tratto respiratorio. In questo modo aiuta a combattere il coronavirus e altre influenze come l’influenza e il raffreddore.

Kareb Andrews, ministro per Industria, Scienza e Tecnologia del governo australiano, ha espresso il desiderio di sviluppare le capacità produttive mediche: “Questo fondo congiunto rappresenta un altro modo in cui possiamo commercializzare localmente ricerche e idee australiane”.

Sul sito della Ena Respiratory è già presente la nota con cui viene presentato il prodotto. Tra i benefit rientrano il “rapido avvio dell’azione” e i “benefici della somministrazione settimanale”. Inoltre lo spray risulta essere compatibile con vaccini e terapie con corticosteroidi inalatori. Negli studi sulla sicurezza di INNA-X, effettuati su roditori e non su umani, non è stata osservata alcuna esposizione sistemica al farmaco o rilascio sistemico di citochine proinfiammatorie. La profilassi ha dimostrato anche la riduzione della diffusione virale ai polmoni, la protezione dall’influenza e dai rinovirus fino a 7 giorni dopo la somministrazione e l’efficacia della somministrazione ripetuta.

(Credits photo: Getty)

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