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Credits: Facebook
04 Dicembre 2020
Il suo amore smisurato per gli insetti la rendeva un bersaglio facile per i compagni di scuola. Sophia Spencer è stata per anni una delle tante vittime di bullismo. La sua rivincita è arrivata però in fretta. Ad appena 8 anni, infatti, è diventata autrice junior di una rivista scientifica specializzata in entomologia.
Il riscatto della bimba canadese è arrivato nel 2017, un anno dopo che la madre decise di contattare la Entomological Society of Canada (ESC) per chiedere consiglio su come incoraggiare la figlia in quel campo. La sua passione l’aveva resa oggetto dello scherno dei compagni di scuola, che le rimproveravano il fatto di mostrare con orgoglio gli insetti che le si appoggiavano sulle spalle.
“Mi chiedevo se un entomologo professionista fosse disposto a parlare con lei al telefono – scrisse la madre - per incoraggiare il suo amore e per spiegarle come trasformare questa passione in una carriera lavorativa. Se qualcuno potesse parlarle per cinque minuti o scriverle qualcosa, lo apprezzerei molto”.
Colpita dalla richiesta, la Entomological Society of Canada condivise la lettera sul proprio account Twitter diffondendo l’hashtag “BugsR4Girls” (“Gli insetti sono per le ragazze”) e invitando gli entomologi a mettersi in contatto con Sophia. Mentre molti scienziati si sono subito offerti di inviare libri utili alla piccola, Morgan Jackson ha deciso di andare oltre. Nella sua ricerca, pubblicata sulla rivista “Annals of the Entomological Society of America”, ha parlato proprio di ciò, ovvero di come la storia fosse diventata virale del motivo per cui fosse importante portarla all’attenzione di tutti. Jackson ha inoltre invitato Sophia ad essere sua co-autrice.
Nello studio, che ha valore scientifico, c’è una parte in cui è la bambina stessa a raccontare la sua passione: “I miei insetti preferiti sono le lumache e i bruchi, ma quelli che preferisco in assoluto sono le cavallette. Lo scorso anno, in autunno, ho avuto una migliore amica cavalletta e il suo nome era Hoppers. Dopo che mia mamma ha inviato il messaggio e abbiamo visto tutte le risposte sono stata contenta. È stato bello avere tutte quelle persone a supportarmi ed è stato bello poter vedere altre ragazze studiare gli insetti. Mi ha fatto sentire che avrei potuto farlo anch'io e io voglio, voglio davvero farlo quando crescerò, voglio studiare gli insetti, probabilmente le cavallette”.
L’appoggio della comunità scientifica ha permesso a Sophia di sentirsi più sicura di sé e di diffondere la propria passione: “Ora ho un microscopio che qualcuno mi ha mandato. Quando lo porto a scuola, i miei compagni mi chiamano non appena trovano qualcosa: 'Sophia, Sophia, abbiamo trovato un insetto!'. Ho parlato alla mia migliore amica e alla sorella degli insetti e adesso anche loro credono che siano speciali. Penso che se altre ragazze sapessero la mia storia, verrebbe voglia anche a loro di studiare gli insetti”. Da allora la bambina, che oggi ha 12 anni, non ha perso tempo diventando anche autrice di un libro illustrato dal titolo “The Bug Girl”, basato sulla sua vera storia. Senza dubbio il modo migliore per reagire a un fenomeno sociale che troppo spesso causa traumi a livello psichico difficili da lasciarsi alle spalle.