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Regole di Capodanno: cosa è permesso e cosa no

Dal 31 al 3 gennaio l’Italia torna in zona rossa. Vietati gli spostamenti tra i comuni e coprifuoco fino alle 7 a San Silvestro, eppure…

Fatta la legge, trovato l’inganno? A buona parte degli italiani si può togliere tutto, ma non il Capodanno. Da sempre la notte di San Silvestro è quella in cui lasciarsi alle spalle il passato e fare propositi per l’anno nuovo. Ma, soprattutto, quella in cui tirare tardi in giro per piazze o locali. Nel 2020, però, le regole sono diverse. L’emergenza sanitaria si è ripercossa anche sulle tradizioni e le norme imposte per limitare la diffusione dei contagi hanno colpito anche le festività natalizie e il veglione.

A Capodanno sono in vigore le regole stabilite dal cosiddetto Dpcm Natale, varato lo scorso 18 dicembre. Nello specifico, a partire dal 31 e fino al 3 gennaio, l’intera penisola torna ad essere zona rossa. Ciò significa che sono vietati gli spostamenti tra regioni, compresi quelli per raggiungere le seconde case fuori regione. Resta consentita soltanto dalle 7 alle 22 la visita ad amici o parenti, per un massimo di due persone. Non concorrono al conteggio i figli minori di 14 anni, le persone con disabilità e i conviventi non autosufficienti. La sera tra il 31 e l’1 il coprifuoco scatta alle 22 e resta in vigore eccezionalmente fino alle 7. Restano chiusi negozi, bar e ristoranti e ci si potrà spostare soltanto per comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità.

Il Dpcm presenta però delle zone d’ombra che qualcuno si è già detto pronto a sfruttare. Il vuoto normativo riguarda soprattutto il giorno precedente. Fino al 30, infatti, l’Italia è in zona arancione, fattispecie che permette di spostarsi all’interno del proprio comune. Chi vive in una città mediamente popolosa e dispone di una seconda casa (nello stesso comune) in campagna, ad esempio, può raggiungerla. Magari approfittando della zona isolata per eludere i controlli. Il Governo ha più volte spiegato che non potrà mandare le forze di pubblica sicurezza dentro le case dei cittadini, ma in caso di segnalazioni si renderebbero necessari i controlli. Attraverso una circolare diffusa nei giorni scorsi, invece, il Viminale ha segnalato ai questori che l’”attenzione andrà rivolta ai controlli da effettuarsi sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto, in considerazione, soprattutto, degli spostamenti conseguenti alle particolari restrizioni previste dal comma 4 dell'art.1 del Dpcm”. A governare le scelte sarà dunque il buonsenso: una delle parole d’ordine dell’anno che volge al tramonto, che non sempre ha restituito i frutti desiderati.

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