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In Giappone il videogame è donna: boom di vendite tra le ragazze

Coly: azienda di videogame dedicati alle donne oggi vale 141 milioni

In Giappone il videogame è donna: boom di vendite tra le ragazze

05 Marzo 2021

Due gemelle e imprenditrici giapponesi hanno fatto su una vera e propria fortuna puntando sulle donne nel settore videogame. Anna e Mizuki Nakajima sono diventate multimilionarie grazie alla loro società che in borsa ha raggiunto il valore di 141,5 milioni di dollari. 

L'azienda si chiama Coly e tre quarti dei 200 dipendenti sono donne, con prodotti rivolti in gran parte ad un pubblico femminile. Il genere dei videogioch prediletto dall’azienda si chiama Otome che significa appunto "fanciulla" in giapponese.  I giochi nella loro versione base possono essere scaricati gratuitamente, mentre i contenuti extra e le estensioni vanno comprate a parte. Tra i tanti prodotti ci sono Stand my Heroes e Promise of Wizard

In Giappone meno del 5% delle software house sono gestite da donne, quindi il successo delle sorelle Nakajima è una mosca bianca in un mondo a maggioranza maschile. Ma le stesse consumatrici hanno cambiato i loro interessi e il mercato degli Otome è cresciuto tra il 2019 e il 2020 di oltre 9 milioni di dollari. 

L’analista del settore videogame Serkan Toto ha dichiarato alla BBC: “Le gemelle Nakajima hanno fatto un lavoro eccezionale nel far crescere la loro azienda velocemente in un settore così iper-competitivo”. Il successo dei videogiochi arriva subito dopo la grande popolarità degli anime, in crescita in tutto il mondo. I due mondi sono spesso interconnessi e non è difficile che il protagonista di un anime possa diventare l’eroe o l’eroina di un videogioco e viceversa.
Chi l’ha detto che le donne vogliono fare rivendicazioni esclusivamente professionali, vogliono anche poter giocare liberamente alla consolle, senza pregiudizi e con storie costruite a loro gusto. 

 

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